Case Green, Fdi contro direttiva Ue: "Patrimoniale camuffata”. Numeri choc

Si tratta del 74% del totale degli immobili e l'efficientamento energetico va completato entro il 2030. Ecco cosa si rischia

Economia

Allarme case in Italia, il 74% non è a norma. La scadenza è vicina

In Italia cresce l'allarme per le case, dopo la misura decisa dall'Unione europea sull'efficientamento energetico da completare entro sette anni. I numeri, per quanto riguarda il nostro Paese, sono drammatici, si calcola - si legge sul Messaggero - che circa 2 case su 3 non siano a norma. A spiegarlo è un documento dell'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori che sull'attuazione della normativa europea ha espresso più di una critica. "La proposta di direttiva europea sull'efficienza energetica degli immobili", spiega il Presidente dell'Ance Federica Brancaccio, "pone obiettivi ambiziosi, in particolar modo per l'Italia che possiede un patrimonio immobiliare particolarmente vetusto. Ben il 74% dei nostri immobili", prosegue, "è stato realizzato prima dell'entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica". Secondo i dati dell'Ance su 12,2 milioni di edifici residenziali, oltre 9 milioni non sono in grado di garantire le performance energetiche, previste dalle nuove normative.

Intanto in Europa - prosegue il Messaggero - il negoziato sulla direttiva prosegue. La votazione in Commissione ambiente del Parlamento europeo è stata fatta slittare dal 24 gennaio al 9 febbraio. La bozza di compromesso prevede l'obbligo che gli edifici raggiungano almeno la classe energetica «E» entro il 2030 e quella «D» entro il 2033. Alcune esenzioni sono già stata decise. A partire da quella degli immobili qualificati «ufficialmente» come di interesse storico. Questo, nel caso dell'Italia, significa che non sarà necessario procedere alla riqualificazione energetica di tutti gli edifici tutelati dalle norme sui beni culturali. Si tratta di una eccezione importante, ma che non coglie però la presenza nei centri storici delle città italiane di un numero elevato di immobili antichi e di pregio che tuttavia non hanno la tutela «ufficiale» dei beni culturali.

Case green, la maggioranza contro la diettiva Ue: “È una patrimoniale camuffata”

Ma intanto Fratelli d’Italia mette in guardia: "La casa è sacra e non si tocca. Il tentativo dell'Unione europea” è quello “di rifilare all'Italia, con la direttiva sull'efficientamento energetico, una patrimoniale camuffata che va a ledere i diritti dei proprietari". Non ci va giù leggero il capogruppo del partito alla Camera Tommaso Foti, annunciando di aver "presentato una risoluzione in Parlamento per chiedere che il governo intervenga per scongiurare l'approvazione di una norma che danneggerebbe milioni di italiani proprietari di immobili".

"Vogliamo sperare - aggiunge Foti - che alla nostra battaglia in difesa delle nostre case si uniscano anche le molteplici sinistre che dichiarano di essere dalla parte dei cittadini. Questo è il momento di dimostrarlo con i fatti”. E ancora: “L'Europa non può scaricare sulle famiglie italiane i costi della transizione energetica. La proposta oltre a rappresentare un rischio per i proprietari e per il valore degli immobili, costituisce un serio pericolo per le banche. Una riduzione generalizzata del valore del patrimonio immobiliare italiano, farebbe conseguentemente emergere un problema creditizio”.

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