Alle aziende italiane di moda non piace la Borsa, solo 12 i marchi quotati

Il report di Mediobanca colloca Moncler al vertice della classifica in Borsa, seguito da Prada e Cucinelli

di Redazione
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Lusso, su 175 grandi aziende italiane della moda, solo 12 sono quotate in Borsa

La Borsa interessa poco ai grandi marchi italiani di moda, dodici le società quotate nel settore (175 i grandi marchi di moda Made in Italy), generando un giro d'affari complessivo del 18,4% (15,8 miliardi di euro). I dati emergono da uno studio effettutato dall'Area Studi Mediobanca, che ha analizzato le performance finanziarie e di sostenibilità delle 80 principali multinazionali della moda con ricavi superiori al miliardo di euro ciascuna. Le 12 imprese quotate hanno infatti un fatturato medio di 1,3 miliardi, il doppio circa rispetto a quelle non quotate (0,7 miliardi). Inoltre, presentano una redditività superiore, con un margine EBIT del 14,6% rispetto al 10,4% delle non quotate, e una maggiore proiezione internazionale, con il 75,0% delle vendite destinate all'export rispetto al 62,0%.

A fine 2023, le società quotate raggiungono una capitalizzazione di 42,1 miliardi, registrando un aumento del 5,3% rispetto al 2022. Tuttavia, tale valore rappresenta solo il 3,8% del totale dell'Euronext Milan (in aumento rispetto al 2,9% del 2019), escludendo Ermenegildo Zegna e Prada, che sono invece quotate all'estero. Le prime tre posizioni in Borsa, al 31 dicembre 2023, sono occupate da Moncler (15,3 miliardi), Prada (13,2 miliardi) e Brunello Cucinelli (6 miliardi). Ermenegildo Zegna si posiziona al quarto posto con 2,6 miliardi, seguita da Salvatore Ferragamo con 2,1 miliardi. 

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