Alluminio, schizzano i prezzi ad agosto

Quasi ai massimi decennali del marzo 2011

di Vincenzo Caccioppoli
Economia
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A luglio il metallo sembrava essersi calmato, con le quotazioni del London Metal Exchange (LME) che si muovevano lateralmente fino agli ultimi giorni del mese. Poi, i prezzi sono partiti verso l’alto. Il primo giorno di agosto hanno raggiunto 2.619 dollari a tonnellata, il 6  agosto a 2.621 dollari. In pratica sono quasi ai massimi decennali del marzo 2011 quando i prezzi avevano superato i 2.700 dollari a tonnellata. Tuttavia, gli analisti sottolineano che i volumi degli scambi alla borsa di Londra sono stati inferiori rispetto al mese precedente, un segnale che il trend rialzista sembra debole.

Un'altra storia invece quella dei prezzi cinesi. Per tutto luglio le quotazioni hanno scambiato costantemente in rialzo anche se con volumi bassi (a parte l’ultimo giorno del mese). Anche in agosto la corsa è continuata e, mese su mese, l’alluminio primario cinese è aumentato del 5,8%, mentre il rottame è diminuito dello 0,1%. Le billette di alluminio cinese sono aumentate invece del 28,7%. I premi troppo alti stanno diventando un serio problema per l’Occidente. Inoltre, nonostante sia un importatore netto, a giugno, la Cina ha esportato circa 454.400 tonnellate di alluminio greggio e prodotti in alluminio (fonte: General Administration of Customs of the People’s Republic of China). Ciò rappresenta un aumento del 3,5% rispetto a maggio e del 10,7% anno su anno.

In Occidente i premi sono in costante aumento a causa del calo delle scorte di alluminio (sia in borsa che fuori borsa) che sono state spostate in paesi più convenienti per la spedizione successiva in Cina. Negli Stati Uniti il problema è diventato così acuto da attirare l’attenzione del Senato americano dove è stato preparato un disegno di legge per supervisionare la trasparenza e il modo in cui vengono fissati o riportati i prezzi di riferimento per i premi dell’alluminio.