Amazon compra il futuro green: 180 milioni in crediti di carbonio a sostegno della foresta Amazzonica

Aziende come Amazon, Meta o Google hanno bisogno di crediti di carbonio per compensare le notevoli emissioni dovute al consumo dei data center

di Maddalena Camera
Economia

Amazon sostiene la foresta Amazzonica comperando crediti di carbonio

Investono in energia prodotta dalle centrali nucleari ma spendono anche per sostenere la foresta Amazzonica. Amazon e altre aziende hanno infatti concordato l'acquisto di crediti di compensazione delle emissioni di carbonio, per 180 milioni di dollari,  al fine di favorire la conservazione della foresta pluviale nello stato brasiliano del Para. 

L'acquisto verrà effettuato tramite l'iniziativa di conservazione forestale Leaf Coalition, che la stessa Amazon ha contribuito a fondare  nel 2021 con un gruppo di aziende e governi tra cui gli Usa e il Regno Unito. Si tratta del primo di Leaf in Amazzonia, la più grande foresta pluviale del mondo, fondamentale per contenere il cambiamento climatico grazie all'enorme quantità di C02 che gli alberi riescono ad assorbire. Il governatore del Para, Helder Barbalho, secondo Reuters, annuncerà l'accordo durante la settimana del Clima di New York, in concomitanza con l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Anche se la domanda di crediti di carbonio a livello globale è in stallo, i giganti tecnologici Microsoft , Meta  e Google hanno tutti effettuato acquisti di compensazioni in Brasile nel corso dell'anno pur cercando di procurarsi energia, di cui hanno incessante bisogno per il funzionamento dei data center, anche dalle centrali nucleari. Energia  che ha il pregio di essere prodotta senza emissioni di C02.

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Quanto all'accordo in Brasile Amazon, Bayer, le società di consulenza BCG e Capgemini, il  produttore di abbigliamento H&M e la Fondazione Walmart acquisteranno collettivamente 5 milioni di crediti a 15 dollari l'uno. Si tratta, scrive Reuters,  di un prezzo  molto elevato. Infatti è di gran lunga superiore alla media della scorsa settimana che è stato pari a 4,49 dollari per crediti di carbonio legati alla natura. Ogni credito rappresenta una riduzione di 1 tonnellata metrica di emissioni di carbonio derivanti dal contenimento della deforestazione nello Stato del Pará  fino al 2026.

Altri 7 milioni di crediti saranno resi disponibili per l'acquisto: i governi di Stati Uniti, Regno Unito e Norvegia hanno garantito una parte di questi crediti  che acquisteranno se le aziende private non dovessero farlo.  Lo Stato brasiliano del Para ospiterà il vertice delle Nazioni Unite sul clima COP30 l'anno prossimo. Si tratta di una iniziativa voluta dal presidente Lula da Silva  nel tentativo di  ripristinare le credenziali ambientali del Brasile dopo anni di crescente deforestazione. Il Para infatti è la prima regione brasiliana per deforestazione dal 2005 ma dal 2021 la distruzione della foresta è in calo proprio grazie a iniziative sponsorizzate da aziende come Amazon che hanno bisogno di crediti di carbonio per compensare le notevoli emissioni dovute al consumo dei data center. L'incremento di accordi simili  potrebbero fermare il fenomeno di deforestazione del polmone verde del pianeta, ossia la foresta Amazzonica.

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