Amazon, maximulta alla filiale francese per controllo improprio sui dipendenti

32 milioni di dollari inflitti dalla Commissione Informatica e Privacy (CNIL)

di Daniele Rosa
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Economia

Amazon, maximulta per la filiale francese

“Produrre e sorvegliare” un sistema di controllo sui dipendenti, quello di Amazon in Francia, che è stato considerato eccessivo dalla Commissione nazionale francese per l'informatica e le libertà (CNIL, che attenziona sull'utilizzo dei dati personali). Per questo l’organismo  ha inflitto alla filiale francese della multinazionale una maxi multa da 32 milioni alla filiale di Amazon nel Paese. 

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La cifra equivale al 3% dell’intero fatturato. Le diverse ispezioni fatte dall’organismo di controllo sono nate da alcuni articoli cheparlavano di "alcune pratiche messe in atto dall'azienda nei suoi magazzini e di diverse denunce dei lavoratori". Responsabile della multa, secondo la CNIL, il sistema con cui Amazon France Logistique, attraverso uno scanner in mano ad ogni lavoratore ne registra numerose azioni. 

Lo scanner è nato per monitorare in “real time” le attività di lavoro fatte dal dipendente durante la giornata come lo stoccaggio e l’imballaggio di ogni articolo. Ma, dall’altro lato della medaglia, si è notato che lo stesso scanner poteva calcolare l’attività di ogni lavoratore, dalla qualità del servizio dato fino ai tempi di inattività. Tutti dati conservati e che “profilano” il dipendente in modo considerato eccessivo, oltre la privacy.

Amazon, tre le motivazioni della maxi multa

Le motivazioni della multa sono essenzialmente tre. Si è ritenuto illegale implementare un sistema “che misurasse le interruzioni dell’attività in modo così preciso e costringesse il lavoratore a dover eventualmente giustificare ogni pausa”. In secondo luogo la velocità di utilizzo dello scanner, considerata eccessiva, durante i lavori di archiviazione.

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Nelle motivazioni si legge che “sulla base del principio secondo cui gli oggetti scansionati troppo velocemente aumentavano il rischio di errore, un indicatore misurava se un oggetto era stato scansionato meno di 1,25 secondi dopo quello precedente”. Terzo e ultimo aspetto quello di “conservare tutti i dati raccolti dal dispositivo, nonché gli indicatori statistici che ne emergono, per tutti i dipendenti e appaltatori, conservandoli per 31 giorni."

Certo che la CNIL si è detta consapevole che si possa avere un dispositivo che monitori le attività ma “la conservazione di tutti questi dati e indicatori statistici è globalmente sproporzionata e il sistema tiene i dipendenti sotto stretta sorveglianza in tutti i compiti che svolgono con gli scanner sottoponendoli ad una pressione continua".

Quindi per l'Organismo di vigilanza vi è stata violazione della privacy oltre ai vantaggi competitivi ottenuti  sui  competitors da Amazon France Logistique. Infine la filiale multata è posseduta al 100% dalla multinazionale americana attraverso Amazon EU, locata in Lussemburgo. 1135 milioni di euro il fatturato della filale nel 2021 con un utile di 59 milioni.