Anche la Bce può andare in crisi, persi nel 2023 oltre 1,2 miliardi di euro
La politica dei tassi alti alla base dei risultati negativi dopo 20 anni
Bce, utili a zero nel 2022 e perdite per 1266 milioni di euro nel 2023
Un 2023 con i conti in rosso per 1266 milioni euro, un bilancio preoccupante per qualsiasi impresa ma ancora di più se l’azienda in questione è la Bce, l’istituto governato da Christine Lagarde. Un bilancio negativo, per la prima volta dal 2004, soprattutto a causa del rialzo dei tassi di interesse dopo anni di danaro a costo praticamente a zero. Verrebbe da dire “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
E’ pur vero che la Banca Centrale ha comunicato anche un accantonamento di altri 6.620 milioni, ma il risultato non è stato una sorpresa per molti analisti. L’azione della Bce, ultraespansiva da anni, era mirata a fare uscire dal pantano l’economia europea con bassi tassi e acquisti di debito (il bazooka di Mario Draghi) ma la rotta è stata cambiata per difendersi dall’inflazione in crescita. Costo del danaro aumentato dallo 0% al 4,5% in poco più di un anno e mezzo. E i depositi nella banca centrale passati dal -0,5% al 4%. Ergo più interessi ai depositi bancari e bassa remunerazione dei debiti in bilancio.
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Bce, anni difficili ma patrimonio solido da 44,5 miliardi di euro
Il 2023 è stato negativo per l’istituto diretto dalla Lagarde ma pure il 2022 non è stato brillante perchè la chiusura è stata a zero. Due brutti periodi, il 22 e il 23, che hanno rotto una serie di profitti inanellati per 20 anni da ben 33,6 miliardi di euro.
Certo nessuno in Bce è preoccupato più di tanto (44,5 miliardi il suo patrimonio) ma il risultato più evidente di questo biennio “brutto” è che, come comunicato ufficialmente “non ci sarà alcuna distribuzione degli utili alle banche centrali nazionali dell’area euro per il 2023. Inoltre le perdite sono conseguenza delle misure politiche necessarie dell’Eurosistema per mantenere prezzi stabili e che non hanno alcun impatto sulla capacità di fare una politica monetaria efficace”. Insomma senza preoccuparsi più di tanto ma, talvolta, anche i “ricchi” piangono.