Anno nero per i mercati dell'arte: il crollo dei colossi di Sotheby’s e Christie’s
Le principali case d'asta nel 2024 stanno vedendo crollare gli utili. Si contrae fortemente il mercato cinese. Il fenomeno della "vergogna del lusso" e l'arrivo degli sceicchi in Sotheby’s
Anno nero per i mercati dell'arte: il crollo di Sotheby’s e Christie’s
Crollano i guadagni di Sotheby's ed il mercato dell'arte si raffredda. Per le principali case d’asta il 2024 è un anno da dimenticare, in particolare per Sotheby's. Il colosso dell’arte ha registrato un crollo dell’88 per cento degli utili derivanti dalle audizioni nel confronto tra il primo semestre del 2024 e del 2023. Anche il principale concorrente, Christie's, non se la passa bene: con un calo del 25 per cento.
Anche il lusso piange: gli utili di Sotheby’s precipitano dell’88 per cento
Il contraccolpo principale è toccato dunque al leader mondiale del fine arts. Sotheby’s, secondo un report analizzato da FT, ha registrato un crollo dell’88 per cento. Le entrate semestrali sono scivolate a 558,5 milioni di dollari, rispetto ai 712,3 milioni del primo semestre del 2023. A colpire il gruppo è stato il rallentamento del mercato dell’arte, che va di pari passo con il più generale passo indietro dei beni di lusso. L'indice S&P Global Luxury Index, termometro dell'andamento a livello globale dei titoli del lusso, segna da inizio anno un calo di quasi il 5%. Una tendenza negativa che ha colpito marchi blasonati come Lvmh (-14%) e Kering (-35%). E che nel mondo dell’arte si fa sentire con più forza.
Arte, in Cina iniziano a vergognarsi del lusso?
A far precipitare le vendite dell’arte è stato il repentino crollo della domanda proveniente dall’estremo Oriente. In particolar modo la domanda dalla Cina e da Hong Kong. Quelli che fino a poco tempo fa erano tra i mercati più redditizi per le case d’asta hanno mostrato preoccupanti segnali di raffreddamento. Hong Kong ha fatto registrare un calo del 40 per cento rispetto al periodo pre-pandemia per volume d’affari. Il mercato cinese è calato anche di più e in meno tempo: con una contrazione del 60 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A incidere, ipotizza il FT, potrebbe essere anche la “vergogna del lusso”, un fenomeno per cui i cinesi particolarmente abbienti scelgono la via della non ostentazione.
Gli Emirati entrano in Sotheby’s con un miliardo di dollari
Chiusa una porta in Estremo Oriente, per Sotheby’s si è aperto un portone in Medio Oriente. In soccorso della principale casa d’aste del mondo è infatti corso un fondo sovrano di Abu Dhabi, ADQ – presieduto dal consigliere per la sicurezza nazionale degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Tahnoon bin Zayed al Nahyan - che ha acquisito una quota di minoranza del gruppo. Una raccolta capitali da un miliardo di dollari ha permesso al proprietario, il miliardario franco-israeliano Patrick Drahi, di ridurre il debito da 1,8 miliardi di dollari e gli oltre 4 miliardi di passività del gruppo.