Assegno unico figli 2022, al via i primi pagamenti dal 15 marzo
Via libera ai pagamenti dell'assegno unico, il sostegno economico che sostituisce le detrazioni in busta paga: le famiglie riceveranno l'importo sul conto
Assegno unico cosa costituisce: ecco come funziona
Via libera ai pagamenti dell'assegno unico figli 2022, il sostegno economico rivolto alle famiglie italiane che sostituisce le detrazioni in busta paga. Chi ha fatto domanda, inizierà a ricevere il compenso a partire da oggi, martedì 15 marzo, direttamente sul proprio conto corrente.
L’assegno unico figli 2022 è pensato per essere destinato a tutti i nuclei familiari siano essi composti da lavoratori dipendenti, autonomi, ma anche pensionati, disoccupati e inoccupati. L’importante è che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del sostegno, chi richiede l’assegno sia in possesso dei requisiti elencati dall’Inps sul suo sito, sia relativi alla cittadinanza che alla residenza.
L’assegno unico è quindi rivolto a tutte quelle famiglie che hanno figli minorenni a carico, ma anche chi si prepara a formare una nuova famiglia: è possibile riceverlo già dal settimo mese di gravidanza. La misura “viene garantita anche dopo il compimento dei 18 anni e fino a quello dei 21 se il figlio in questione frequenta un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea; svolge un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui", si legge sul sito Inps.
Inoltre, deve essere “registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolge il servizio civile universale”. Il discorso invece è diverso per le famiglie con figli disabili a carico: in questo caso “non sono previsti limiti di età, e sono anzi riconosciute delle maggiorazioni che variano con l’età del figlio”.
Assegno unico come viene calcolato, gli importi del sostegno economico
Ora ricordiamo come viene calcolato l’importo dell’assegno unico per i figli. Il sostegno economico erogato dall’Inps viene calcolato sulla base di alcuni fattori, tra i quali la condizione economica del nucleo familiare sulla base di Isee, che sta per situazione economica equivalente, un indice o indicatore preso a riferimento da coloro i quali chiedono una qualsiasi forma di agevolazione sociale da parte di enti pubblici o parastatali, valido al momento della domanda, l’età del ragazzo, la presenza di più figli e la sussistenza di determinate condizioni o disabilità.
Ad esempio con un reddito medio-alto e un Isee superiore ai 40mila o 50mila euro, quale sarà l’importo dell’assegno unico? Oppure nel caso di un nucleo familiare con un solo reddito da lavoro o un Isee inferiore a 25mila euro e un figlio disabile a carico? O ancora, quanto spetta alle famiglie con un reddito medio intorno ai 30mila euro e più figli a carico?
Il sito Inps spiega per l'assegno unico è prevista "una quota variabile modulata in modo progressivo: si va da un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore con Isee fino a 15mila euro, a un minimo di 50 euro per ciascun figlio minore in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 40mila euro. Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi, per i figli successivi al secondo, madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità".
Si tratta, continua l'Inps, di "una quota a titolo di maggiorazioni per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’assegno dovesse risultare inferiore a quello che deriva dalla somma dei valori teorici dell’assegno al nucleo familiare, componente familiare, e delle detrazioni fiscali medie, ovvero componente fiscale, che si sarebbero percepite nel regime precedente la riforma".
In ogni caso, per fugare qualsiasi dubbio, il Ministero dell’Economia ha pubblicato sul proprio sito una tabella con gli importi che verranno corrisposti caso per caso.