Assicurazioni contro le catastrofi: coperto solo il 6% delle case, peggio le aziende. Il rischio di una nuova tassa

Il triste primato: l’Italia in testa alla classifica Ue per mancate tutele. Ma è il Paese che rischia di più

di Redazione Economia
Emergenza alluvione in Emilia Romagna
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Assicurazioni contro le catastrofi: Italia fanalino di coda in Europa. Si pensa ad una nuova tassa, opposizioni in rivolta

Mentre il governo Meloni studia una misura sulle calamità naturali, subito giudicata una nuova tassa dalla maggioranza, emergono i dati relativi alle assicurazioni anti-catastrofi a livello europeo. Per l'Italia è l'ennesimo triste primato, fanalino di coda insieme alla Grecia. Ma i numeri sono impressionanti. Il 95% dei Comuni italiani - riporta Il Sole 24 Ore - è a rischio frana, alluvione o erosione costiera e il 40% delle case, secondo l’Ania, è situato in zona a rischio sismico medio o elevato. Il conto è presto fatto: sull’80% delle abitazioni civili italiane – come riporta una recente pubblicazione dell’associazione nazionale delle imprese assicuratrici – pende una spada di Damocle. Nonostante il pericolo, in Italia le polizze a copertura dei danni causati da catastrofi naturali ed eventi atmosferici sono ancora poco diffuse.

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Anche considerando il recente incremento di interesse, - prosegue Il Sole - solo il 6% delle abitazioni italiane è coperto contro i rischi catastrofici e solo il 5% delle imprese ha una polizza di questo tipo. Eiopa, l’autorità europea di vigilanza su assicurazioni e fondi pensione, ha di recente misurato il “protection gap” (rapporto tra esposizione al rischio e grado di copertura assicurativa) posizionando l’Italia, assieme alla Grecia, in cima alla classifica per mancata copertura: valutando tutti i principali cataclismi naturali che minacciano l’Europa (alluvioni, maremoti, terremoti, incendi e tempeste), l’ammontare assicurato risulta appena un dodicesimo del rischio. Una situazione pericolosa per i conti pubblici visto che lo Stato finora ha dovuto sborsare cifre sempre più ingenti per aiutare popolazioni e imprese vittime di alluvioni o altri eventi naturali come i terremoti.

Sono allo studio estensioni dell’obbligatorietà della polizza anche per i proprietari di casa, ma ogni volta che se ne parla c’è chi stronca il progetto bollando il premio da pagare per la tranquillità come un’ulteriore tassa. E la politica fa retromarcia. Tuttavia estendere l’obbligo anche a tutte le case, consentirebbe di calmierare le tariffe nelle zone più esposte ai rischi grazie al meccanismo di mutualità. Certo è che le tariffe andrebbero studiate anche per non appesantire troppo i conti dei proprietari di casa.

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