Salvini: "Imporre l'auto elettrica? Fesseria". Il mezzo che inquina l'ambiente
Costi esorbitanti, problemi di approvvigionamento e inquinamento. No, la macchina elettrica non conviene ancora a nessuno
Auto elettriche? Non convengono a nessuno
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, non ci sta e dice la sua con un video su Facebook sull’auto elettrica e su chi, tra gli ambientalisti, lo accusa di ostacolarla: “Non è un freno all’elettrico. L’elettrico è una parte della soluzione, ma dire che fra 10 anni si possono comprare e vendere solo auto elettriche è una fesseria ambientale, economica, industriale e sociale. Anche perché la Cina, per produrre le batterie che poi usiamo noi a Vicenza, a Milano e a Roma, sta bruciando il carbone. Quindi imporre il solo elettrico per norma a Bruxelles è figlio di arroganza, di ignoranza o di interessi cinesi che hanno mezzi evidentemente convincenti per fare scelte che sono assolutamente fuori dal mondo. Non sono pro ambiente, anzi: si inquina di più in Cina, e non è che l’inquinamento cinese rimanga solo in Cina evidentemente”.
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E poi ancora: “Imporre per legge l’auto elettrica per tutti è una follia di Bruxelles che abbiamo il dovere di contrastare in ogni modo. Le nuove macchine a batteria sono una parte della soluzione, ma la forzatura pensata dall’Europa a trazione socialista è un favore alla Cina e un danno all’ambiente: basti pensare a quanto inquinano le aziende di Pechino. Anche per questo abbiamo il dovere di cambiare l’Europa, con un patto capace di coinvolgere tutte le forze di centrodestra e con la stella polare del buonsenso”.
Non si tratta solo del problema specifico dell’auto elettrica, dietro c’è tutta una visione del mondo, purtroppo “alla rovescia” che da decenni sta imperversando in Occidente. Una visione che ribalta i valori, li storce, li deforme e li piega alle necessità contingenti di una vero e proprio progetto politico che mira ad imporre una sorta di dittatura delle minoranze in tutti i campi. Da quello del gender, al femminismo esasperato, alla tolleranza del crimine, all’immigrazione selvaggia, al declino cognitivo dell’intero Occidente.
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Spesso si tratta di temi giusti che però poi vengono estremizzati e finiscono, per il noto procedimento dell’eterogenesi dei fini, per provocare effetti contrari. L’ambientalismo è uno di questi. Nessuno può dire che preservare il pianeta Terra non sia un’azione meritevole, ma poi da una cosa giusta si passa all’eccesso, vedi le scorribande di Ultima Generazione. Scaltri governanti, portatori di interesse, tecnocrati di Bruxelles, impongono decisioni alla popolazione europea sull’onda del consenso superficiale e generalizzato.
Tornando all’auto elettrica in questo momento non conviene a nessuno. Costa molto di più di quella normale, ha problemi enormi di approvvigionamento energetico visto che le colonnine sono poche e i costi sono esorbitanti e soprattutto finiscono per inquinare anche loro. Infatti se l’elettricità è tratta dagli idrocarburi, come sempre avviene, l’inquinamento e la produzione da gas serra sono assicurati.
Per fare le cose per bene occorrerebbe produrre l’elettricità da fonti rinnovabili ma i costi sarebbero a questo punto stellari e nessuno potrebbe permetterseli se non qualche riccone radical–chic. Senza contare che il mercato delle batterie è in mano alla Cina e c’è qualcuno che in Europa agisce costantemente per favorire questo monopolio e per produrre tali equipaggiamenti di inquina ulteriormente.