Auto elettriche, Acea vuole cambiare le regole sulle emissioni. Tavares si mette di traverso: "Surreale"

L'associazione europea dei costruttori di automobili ha richiesto all'Ue di posticipare di due anni l'applicazione delle regole rafforzate sulle emissioni di Co2

di Redazione Economia
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Stellantis contro Acea e le nuove norme sulle emissioni

Carlos Tavares è in rotta di collisione con Acea, l'associazione delle case automobilistiche, di cui fanno parte Volkswagen e Renault, ma non più Stellantis. Ad accendere la miccia è stato un documento che rivelava una particolare richiesta di Acea all'Unione Europea: posticipare di due anni, al 2027, l'attuazione delle nuove normative sulle emissioni di Co2, originariamente previste per il 2025.

Le norme in questione impongono alle case automobilistiche di incrementare significativamente la vendita di veicoli elettrici. Chi non rispetta queste regole rischia sanzioni pesanti, stimate fino a 15 miliardi di euro. Tuttavia, il mercato europeo dell'auto elettrica non ha risposto come sperato, in gran parte a causa del ritiro dei sussidi in Germania.

E così il Ceo di Stellantis si mette di traverso. Per Tavares, cambiare le regole ora sarebbe "surreale" e ingiustificato, sostenendo che tutte le aziende hanno avuto ampio tempo per prepararsi alle nuove normative. "Tutti conoscono le regole da molto tempo, tutti hanno avuto il tempo di prepararsi, e quindi ora stiamo correndo", ha affermato il ceo di Stellantis. "Siamo in un sistema in cui l'autorità di regolamentazione vuole che i consumatori comprino queste auto, e il consumatore dice no grazie, non a quel prezzo. Ma ora - ha continuato Tavares - abbiamo le auto, ci siamo organizzati per realizzare le vendite necessarie, stiamo soffiando sul collo di Tesla. E ci viene detto che ci saranno disastri. Avrebbero dovuto pensarci prima".

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Dal suo canto, Stellantis è sempre più prossimo a mettere in atto le nuove regole. Il gruppo sta potenziando la sua offerta con una gamma ampliata di veicoli elettrici e ibridi, con 30 modelli previsti entro la fine del 2024. Senza contare la partnership stretta con la cinese Leapmotor, un accordo controverso dato l’aumento dei dazi europei sulle auto elettriche provenienti dalla Cina.

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