Auto cinesi in Italia, Paolo Berlusconi punta Grugliasco per Dongfeng

Possibile coinvolgimento di Alfredo Altavilla, già responsabile Emea di Fiat Chrysler sotto Sergio Marchionne

Paolo Berlusconi
Economia

Il piano di Paolo Berlusconi & co per la cinese Dongfeng

Prende corpo il piano di alleanza con costruttori automotive cinesi di Dongfeng Motors. Ne dà conto oggi il Corriere della Sera, che ricorda come sul progetto siano lavoranto il consulente Bruno Giovanni Mafrici, affiancato dal collega Giorgio Ratto, che ha convinto a partecipare anche Paolo Berlusconi. "Sto partecipando con la mia Car Mobility con 10 milioni di capitale — dice al Corriere Mafrici, consulente già per Dongfeng a livello globale —, pensiamo che la quota azionaria cinese possa collocarsi inizialmente al 20% e la mia quota restare con una maggioranza del 55- 52% e probabilmente accogliere 4 macrodealeritaliani con il 5% ciascuno".

L’idea è di commercializzare in Italia i brand del carmaker cinese Mhero, Nami, Dongfeng e Voyah, quest’ultimo proprio presentato da Df all’ultimo Salone del Mobile, spiega il Corriere della Sera. E si sta guardando con attenzione ai luoghi adatti per la fabbrica di produzione. "Potremmo optare per lo stabilimento di Flumeri, che condivideremmo con Industria Italia Autobus, ma stiamo guardando anche l’ex Maserati di Grugliasco. Ci stiamo consultando con i tecnici del governo", dice Mafrici al Corriere della Sera, secondo cui l'iniziativa potrebbe essere guidata da Alfredo Altavilla, già responsabile Emea di Fiat Chrysler sotto Sergio Marchionne. 

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