Autostrade, i fondi dicono no al riassetto. Il governo sogna il campione

Blackstone e Macquarie contrari alla fusione con gli asset del gruppo Gavio che prevede il progetto firmato Jp Morgan

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Economia

No dei fondi internazionali al riassetto e alla fusione con gli asset di Gavio

Blackstone e Macquarie non hanno alcuna intenzione di modificare l’attuale assetto azionario di Autostrade per l’Italia. Lo scrive oggi la Stampa, dopo che lo stesso quotidiano aveva erivelato ieri il progetto che prevederebbe una rivoluzione nella società infrastrutturale con l’ingresso di Astm attraverso il conferimento dei suoi asset.

Come spiega la Stampa, "secondo il progetto realizzato da Jp Morgan, un possibile assetto di governance (una volta fuse le attività del gruppo Gavio con quelle di Aspi) prevederebbe una partecipazione con tre azionisti: Blackstone, Cdp e Astm, il nuovo entrato nel capitale che sarebbe il socio di riferimento industriale cui sarebbe riservata la gestione operativa. Nel piano non viene menzionata Macquarie che evidentemente, basandosi sulla simulazione, dovrebbe in qualche modo uscire dalla partita infrastrutturale".

Ma sempre per la Stampa di tratta di "un’eventualità rigettata con forza dal fondo australiano secondo cui è completamente falso che il gruppo possa accettare una vendita o una riorganizzazione di Autostrade. Anche Blackstone ha negato il coinvolgimento in eventuali riassetti. "Entrambi i gruppi hanno sottolineato i grandi investimenti passati e futuri", si legge su La Stampa. Con un’operazione come quella ipotizzata, sottolinea il quotidiano torinese, "l’Italia si troverebbe di fronte alla possibilità di creare una società di caratura europea".