Difesa, petrolio e soprattutto Tesla. Borsa, quali azioni saliranno alle stelle dopo la vittoria di Trump
Dovendo puntare un dollaro nel prossimo ciclo presidenziale, ecco gli asset su cui si può scommettere
Donald Trump
Crollo del green? Tutt'altro... Borsa, quali azioni saliranno alle stelle dopo la vittoria di Trump
Donald Trump ritorna alla Casa Bianca e i mercati finanziari stappano lo spumante: borse americane e dollaro si rafforzano dopo aver scontato nelle settimane scorse l’aspettativa di un successo del tycoon repubblicano. Chiaramente, tra questo generalizzato trend rialzista, che vede in maniera ottimistica il precedente del decollo borsistico del primo quadriennio di The Donald, bisogna distinguere tra “vincitori” e “vinti” potenziali del secondo ciclo del tycoon repubblicano.
Dovendo puntare un dollaro nel prossimo ciclo presidenziale, ci sono indubbiamente degli asset su cui si può scommettere che un investimento possa produrre valore. Prima tra tutti, ovviamente, Tesla, che da cavallo di battaglia dell’impero di Elon Musk, deus ex machina di Trump, ha guadagnato oltre il 25% nelle prime sedute post-elettorali.
Tesla vola e questo trend consente anche di ridimensionare i timori per un possibile crollo delle azioni del green, dato che Musk si muove attivamente nel campo dell’energia pulita, su cui certamente le simpatie di The Donald non sono primarie.
Oltre a Tesla, anche le banche americane potranno beneficiare delle politiche fiscali di Trump e della potenziale spinta al taglio delle tasse che il Partito Repubblicano opererà, soprattutto se saprà mantenere il controllo della Camera dei Rappresentarti ed estendersi al Senato.
Potranno essere brillantemente rappresentate anche le aziende della Difesa americana, dato che la spinta del presidente potrà essere orientata all’aumento delle spese militari non solo per rafforzare le forze armate Usa ma anche, come fatto nel 2017-2021, per sviluppare il cosiddetto “keynesismo militare”, che usa la leva della Difesa per generare Pil e occupazione.
Analogamente, gli investimenti interni spingeranno sicuramente la proiezione di settori come il gas e il petrolio. E da valutare sono anche le performance del gas naturale liquefatto e degli esportatori, oltre che dei fondi infrastrutturali, operanti in un campo che spesso ha visto l’attenzione di Trump in passato.
Euronews indica come altro settore critico su cui si potrebbe scatenare l’entusiasmo quello delle criptovalute: “Il sostegno di Trump alla deregolamentazione nei mercati finanziari, tra cui le criptovalute, ha fatto salire Bitcoin di quasi l'8% durante la notte, raggiungendo un nuovo massimo storico di 75.000 dollari (69.000 euro)”. A fine ottobre, “Trump ha dichiarato la sua intenzione di porre fine alla "guerra di Kamala contro le criptovalute", segnalando un ambiente normativo più favorevole per gli asset digitali sotto la sua amministrazione”.
Fortune ha aggiunto che “l'exchange di criptovalute Coinbase e la società di software MicroStrategy, il più grande detentore pubblico di Bitcoin, trarrebbero vantaggio da un'impennata post-elettorale”.
In parallelo, ci sono aziende che difficilmente potremmo indicare come vincitrici: dal settore automobilistico europeo, che potrebbe subire dazi, alle aziende che operano nel commercio con la Cina, come quelle della manifattura tecnologica, le prospettive sono tutte da valutare. Stiamo parlando di scenari, chiaramente: ma le prospettive nascono anche dalle aspettative. E su questo fronte il mercato ha già anticipato le sue mosse.