Balneari, il governo tira dritto e si inventa una nuova mappatura delle coste

L'esecutivo continua a prendere tempo con l'Ue, sarà un'estate all'insegna dei ricorsi. Proroga delle concessioni al 31 dicembre senza avviare le gare

di Redazione Economia
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Balneari, un'estate di ricorsi. Il governo prende ancora tempo e i sindaci vanno in ordine sparso

La patata bollente delle concessioni balneari è passata in mano ai sindaci e si va verso un'estate all'insegna dei ricorsi, dopo l'ennesimo slittamento deciso dal governo su una legge che faccia chiarezza come imposto dall'Ue e che è già costato sanzioni all'Italia. Ma sulle concessioni balneari la tattica del governo - riporta Il Fatto Quotidiano - non è cambiata: nessuna gara. Fatta una mappatura della situazione, che è stata bocciata dall’Ue, ora si dice che se ne farà un’altra. Così, anche di fronte alle manifestazioni di piazza del settore, sceso a Roma l’11 aprile per chiedere un intervento legislativo, la risposta è rimasta sempre la stessa: vedrete che l’Europa ci darà ragione. Ma, settimana dopo settimana, a gestire il caos normativo in prima linea si stanno trovando i sindaci delle città interessate. E sarà sempre peggio fino al 31 dicembre. Altri amministratori si sono limitati a prorogare fino a fine anno le concessioni, senza avviare le gare.

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Che non fosse una buona idea - prosegue Il Fatto - lo hanno appreso i Comuni contro cui ha presentato ricorso il coordinamento nazionale Mare Libero, che da tempo insiste per lo stop alle proroghe. Da febbraio, una serie di sentenze dei Tar di Calabria e Campania, citando le sentenze pregresse del Consiglio di Stato, hanno dichiarato illegittime le proroghe: "Le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime sono in contrasto con il diritto eurounitario". Stretti tra proteste e tribunali i Comuni vanno in ordine sparso: alcuni non hanno prorogato le concessioni ma i gestori li contestano.