Banca Generali, vola l'utile netto: +38,4% a 270,9 mln nei primi 9 mesi

Il gruppo bancario guidato da Gianmaria Mossa sta raggiungendo risultati inaspettati in termini di utile netto e ricavi

Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali
Economia
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Banca Generali, l'utile netto raggiunge quota 270,9 mln (+38,4% sul 2020)

Il Cda di Banca Generali ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre. I primi nove mesi del 2021 si sono chiusi con un utile di 270,9 milioni, con una crescita del 38,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che già aveva mostrato un andamento particolarmente positivo. Il risultato rappresenta un nuovo record di periodo pur scontando gli accantonamenti straordinari del secondo trimestre e un aumento dei contributi ai fondi bancari.

Il margine di intermediazione è salito a 612,9 milioni (+ 37%), mostrando una significativa crescita a livello di tutte le sue linee di contribuzione. Il margine finanziario ha mostrato un importante passo avanti attestandosi a 89,9 milioni, in aumento del 16,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il progresso è principalmente legato ai proventi dell’attività di tesoreria e nello specifico ad un ribilanciamento del portafoglio di investimenti finanziari della banca.

Le commissioni nette hanno messo a segno un rialzo significativo (523 milioni, +41%) evidenziando una forte spinta della componente ricorrente con 326,4 milioni (+21%). Costi operativi si sono attestati a 171,1 milioni con un aumento del 4,4% che rientra pienamente negli obiettivi triennali pur continuando a sviluppare progetti, in particolare nel digitale e nella tecnologia dell'infrastruttura della banca.

Il risultato operativo si è attestato a 441,8 milioni, in crescita del 55,9% rispetto allo scorso anno. Gli accantonamenti e le rettifiche di valore nette sono ammontati complessivamente a 110,4 milioni per l'inclusione dell'accantonamento straordinario per 80 milioni riferita all'operazione, conclusasi con successo il 7 di ottobre scorso, di acquisto dei titoli in cartolarizzazioni di crediti sanitari riservati a clienti professionali e detenuti dalla clientela per un nozionale di 478 milioni.

Al 30 settembre il CET1 ratio della Banca si è attestato al 15,2% e il Total Capital ratio (TCR) al 16,4%, confermandosi ampiamente superiori ai requisiti specifici fissati per il Gruppo da Banca d'Italia (CET 1 ratio al 7,75% e Total Capital Ratio al 11,84%, come minimo richiesto dal periodico processo di revisione e valutazione prudenziale SREP). Le masse totali hanno raggiunto gli 82,1 miliardi, in crescita del 17% rispetto a settembre dello scorso anno (+10% da inizio anno). La raccolta netta nei nove mesi 2021 è stata pari a 5,5 miliardi, in crescita del 34% rispetto a settembre dello scorso anno.