Banche, cripto e immobiliare verso il crac: si avvicina il tracollo economico
In un futuro prossimo venturo saremo in grado di affrontare un crack di dimensioni mondiali? Sul mondo pende una ghigliottina da oltre 5 mila mld di dollari
Altro che 1929, ci troviamo davanti a un nuovo tracollo economico? Banche, cripto e immobiliare verso il crac
Affaritaliani.it propone questo titolo: Clamoroso: l'Europa vuole “cancellare” le banche italiane. L'allarme. Dopo avere letto l'articolo ho voluto tirare fuori dal cassetto una ricerca sviluppata un po' di tempo fa e da quanto ne è emerso non ha generato un quadro edificante. Perché? I recenti accadimenti nel mercato delle criptovalute, con fallimenti e le sottrazioni indebite (leggi FTX, BlockFi, Luna, ecc), le varie insolvenze e fallimenti nei mercati americani, cinesi ed europei e la forte crisi dei fondi immobiliari (leggi Evergrande, Signa Holding, Country Garden ecc.), nonché la scarsità di finanziamento a famiglie e aziende da parte delle banche, alcune delle quali hanno anche improvvisamente subito fallimenti e/o insolvenze di rilievo (leggi Silicon Valley Bank, Signature Bank e la più famosa Credit Suisse, per citarne alcune) ecco cosa stanno incontrando, a mio avviso, questi tre soggetti: le criptovalute, il mercato immobiliare e le banche nel mercato economico-finanziario.
CRIPTOVALUTE
Il mercato delle criptovalute è rappresentato attualmente ci sono più di 1.500 criptovalute in circolazione per un ammontare stimato in 1,38 trilioni di dollari (1.380.000.000.000) somma ragguardevole che è rappresenta sia da investitori “puliti” sia da investitori che “delinquono”. Le criptovalute hanno guadagnato notevole popolarità negli ultimi anni, ma da questa crescita sono emersi anche rischi significativi. Vediamo alcune delle ragioni per cui un crack finanziario potrebbe verificarsi nel mercato delle criptovalute:
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Volatilità estrema: le criptovalute sono notoriamente volatili. I loro prezzi possono oscillare selvaggiamente in breve tempo. Questa volatilità può portare a perdite significative per gli investitori.
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Regolamentazione incerta: molti governi stanno ancora cercando di capire come regolamentare le criptovalute. L’incertezza normativa può creare turbolenze nei mercati e influenzare la fiducia degli investitori.
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Speculazione e FOMO (Fear of missing out): molti investitori entrano nel mercato delle criptovalute spinti dalla paura di perdere l’opportunità di guadagni rapidi. Questo comportamento speculativo può gonfiare i prezzi e creare bolle che poi scoppiano.
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Tecnologia immatura: nonostante i progressi, la tecnologia alla base delle criptovalute è ancora in fase di sviluppo. Vulnerabilità, bug e attacchi informatici possono minare la fiducia nel sistema, nonostante molte piattaforme si avvalgano della blockchain.
Le conseguenze per i mercati e i risparmiatori
Se si verificasse un crack finanziario nel mercato delle criptovalute, le conseguenze potrebbero essere molto gravi:
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Impatto sui mercati finanziari: un crollo delle criptovalute potrebbe avere effetti a catena sui mercati finanziari globali. Gli investitori potrebbero vendere altre attività per coprire le perdite, causando una caduta generale dei prezzi.
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Perdite per gli investitori: coloro che detengono criptovalute subirebbero perdite significative. Molti risparmiatori hanno investito somme considerevoli in queste monete digitali e un crack potrebbe erodere i loro risparmi.
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Rischio sistemico: se il mercato delle criptovalute collassasse improvvisamente, potrebbe avere un impatto sistemico, ossia: il collasso di un intero sistema finanziario o di un mercato. Le istituzioni finanziarie coinvolte nelle criptovalute potrebbero essere a rischio.
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Fiducia compromessa: Un crack potrebbe minare la fiducia degli investitori nel settore delle criptovalute e scoraggiare nuovi partecipanti. Ciò potrebbe rallentare l’adozione e lo sviluppo delle criptovalute.
In conclusione, mentre le criptovalute offrono opportunità di guadagno, è importante riconoscere i rischi associati. Gli investitori dovrebbero fare ricerche approfondite, diversificare il proprio portafoglio e considerare attentamente le implicazioni di un crack finanziario. Mai sentito parlare della bolla dei tulipani?
FONDI IMMOBILIARI
I fondi immobiliari sono sotto osservazione da un po' di tempo, la loro capitalizzazione è quantificata in 4,35 trilioni (4.350.000.000.000) di dollari, per le ragioni che trovate in questo elenco:
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Alti tassi d’interesse: l'aumento dei tassi d’interesse sta rendendo meno attraenti gli investimenti immobiliari. Inoltre i costi di finanziamento più elevati inducono alla riduzione della domanda di immobili.
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Immobili commerciali sfitti: la pandemia ha colpito duramente il settore immobiliare commerciale. Molti uffici, negozi e hotel sono rimasti vuoti, causando una diminuzione dei redditi degli investitori immobiliari.
Le conseguenze sarebbero queste:
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Perdite per gli investitori: un crack nei fondi immobiliari potrebbe comportare perdite per gli investitori. Coloro che hanno investito in immobili commerciali potrebbero vedere una diminuzione dei rendimenti.
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Impatto sull’economia: il settore immobiliare è strettamente legato all’economia. Un crollo potrebbe avere effetti negativi sulla occupazione e sulla fiducia degli investitori.
BANCHE
Le banche centrali sono concentrate sugli alti interessi per portare l'inflazione sotto il dogma del 2% quindi vediamo quali sono le conseguenze:
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Costi di finanziamento: quando la banca centrale decide di aumentare i tassi di interesse, diventa più oneroso per gli intermediari bancari finanziarsi. Di conseguenza, le banche possono incrementare i tassi sui finanziamenti e sui mutui che offrono ai clienti.
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Extraprofitti: tassi di interesse elevati assicurano interessanti profitti per le banche. Gli intermediari bancari ottengono un mark-up sugli interessi, ovvero una differenza tra gli interessi attivi (quelli incassati dai prestiti e mutui) e quelli passivi (quelli pagati ai risparmiatori che depositano somme). Con tassi di interesse elevati sui prestiti e mutui, il mark-up d’interesse delle banche è aumentato di quasi 20 punti percentuali rispetto a due anni fa.
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Stretta creditizia: l’inasprimento dei tassi d’interesse ha causato una diminuzione delle richieste di mutui prima casa. Costi di finanziamento così elevati potrebbero portare a un aumento dei default da parte delle famiglie e delle imprese che hanno sottoscritto contratti di finanziamento e prestito.
Queste motivazioni hanno portato le banche centrali a chiedere di rafforzare il patrimonio agli istituti di credito, che sono sotto la loro supervisione, affinché aumentino le loro riserve, per sopperire ai notevoli finanziamenti erogati e in vista di una possibile inesigibilità dei prestiti. Domanda: tutto ciò genera effetti collaterali? In conclusione, il mercato delle criptovalute, quello immobiliare e soprattutto quello bancario sono soggetti ad un rischio che si deve prendere in seria considerazione. Siamo in presenza di un nuovo 1929 in chiave più sofisticata e moderna?
A differenza di quel periodo, diventato istantaneamente buio, oggi siamo in grado, volendo, di leggere numeri e realizzare quali sono i settori sui quali eventualmente intervenire. Un'ultima cosa 5,73 trilioni di dollari a rischio possono provocare un effetto domino e se sì di quale proporzione? Per completare il quadro il salvataggio delle banche, della AIG ecc. ha comportato un esborso superiore al trilione di dollari e con danni alle economie mondiali non ancora totalmente quantificati e attualmente non sanati.
A tutto questo dobbiamo aggiungere i vari conflitti a macchia di leopardo che tutti i giorni trovano nuova linfa nel mettere in subbuglio l'economia e la finanza. A questo punto direi che l'Europa le altre nazioni anziché lavorare sul risiko bancario farebbero meglio ad occuparsi di quali e di quante sono le probabilità che ciò accada, magari facendosi aiutare dall'Intelligenza Artificiale, soprattutto per trovare uno o più modi al fine di sopperire ad una simile eventualità, dato che tutti sappiamo quanto sia fragile e vulnerabile il nostro mondo economico-finanziario globalizzato.
In un futuro prossimo venturo saremo in grado di affrontare un crack di dimensioni mondiali ed epocali? The black swan? Il cigno nero? Non sono mai stato pessimista, ma mi preoccupa vedere che chi è al comando stia ad aspettare che le cose accadano, tanto pagano sempre i risparmiatori o forse in questo caso non solo?