Bpm, finito il Cda: la banca si difende dall’Ops di UniCredit e chiede tutele alla Consob

Terminato il Cda di Bpm: la banca critica l'offerta di Unicredit. Faro della Consob per tutelare gli stakeholder e il mercato

di Redazione
(Fonte immagine: Imagoeconomica) 
Economia

Banco Bpm sull'offerta pubblica di scambio promossa da Unicredit 

In merito all'offerta pubblica di scambio promossa da Unicredit Banco Bpm ha "richiesto alla Consob in data odierna l’adozione di provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder della Banca e del mercato nonché dell’offerta pubblica promossa sulle azioni di Anima". Lo si legge nel comunicato emesso al termine dell'odierna riunione del cda di piazza Meda. 

Inoltre, si legge ancora nel comunicato diffuso dall'istituto, "preso atto della comunicazione ai sensi dell'art. 37-ter, comma 3, del Regolamento Consob diffusa da UniCredit in data 13 dicembre 2024 (il "Comunicato"), avente ad oggetto l’avvenuto deposito del documento di offerta presso la Consob, la Banca – fermo restando che si esprimerà sull’Offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge – rileva la necessità di chiarire, in via preliminare e nel migliore interesse dei propri azionisti e del mercato, che:

1- Il prezzo al 22 novembre 2024, ultima data antecedente l’annuncio dell’Offerta, incorpora le informazioni comunicate al mercato in data 6 novembre 2024 in merito ai risultati trimestrali e alle azioni intraprese a partire da tale data (ivi incluso l’acquisto del 5% del capitale di Banca Monte Paschi e l’avvio dell’OPA su Anima, da ultimo approvata dall’Autorita’ Antitrust in data 11 dicembre u.s.): ogni riferimento al prezzo dell’azione BBPM al 6 novembre 2024, e definito da UniCredit prezzo “undisturbed”, è inappropriato e non pertinente;

2- Il premio determinato sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Unicredit al 22 novembre rispetto al prezzo ufficiale delle azioni BBPM al 6 novembre non è il 14,8% riportato nel Comunicato: il dato corretto è pari al 3,9%;

3- Sulla base dei prezzi ufficiali di ieri, lo sconto (e non il premio) implicito nel corrispettivo annunciato da UniCredit lo scorso 25 novembre è salito al 14,2%". 

Le parole del Ceo Castagna 

“Evidenziamo che l’operazione proposta da UniCredit non riconosce un premio a favore dei nostri azionisti, come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto. Peraltro, non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’OPA su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre. E ancora, alla luce delle dichiarazioni rese in numerose occasioni e riportate dagli organi di stampa, non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto.

Siamo sorpresi dai continui riferimenti ad una nostra ventilata underperformance: trimestre dopo trimestre, con il lavoro di banca commerciale di territorio e il contributo delle nostre fabbriche prodotto, abbiamo garantito agli azionisti una crescita forte e continua, consentendo di triplicare il proprio investimento negli ultimi tre anni. Inoltre, con riferimento alla politica dei dividendi, nel corso del 2024 Banco BPM ha corrisposto agli azionisti €1,45 mld, pari a oltre il 15% della capitalizzazione di Borsa2 , sovraperformando l’obiettivo di piano di €150 milioni. Non comprendiamo neppure i presupposti su cui si basano le affermazioni relative ad un total distribution yield doppio del nostro. In merito, mi pare molto importante chiarire il punto della diversificazione geografica. Il fatto che Banco BPM abbia un così forte radicamento nel Nord Italia, in una delle aree più dinamiche e industrializzate d’Europa, ci consente di affrontare serenamente il futuro, al riparo dall’incertezza che caratterizza invece la presenza di UniCredit in Paesi come la Germania, alcune nazioni dell’Est Europa e soprattutto la Russia.

Ritengo che i nostri azionisti abbiano il diritto di conoscere quali sono i possibili sviluppi, i rischi e i costi associati, sia in riferimento all’operazione Commerzbank sia all’eventuale dismissione delle attività in Russia, peraltro – secondo quanto si apprende da notizie di stampa – già richiesta dalle Autorità europee. Ricordiamo infine che la continuità di risultati che potremo mostrare grazie all’aggiornamento del Piano Industriale 2023/2026, resosi necessario avendo già raggiunto i risultati target al 2026 nel primo anno di Piano, l’entrata a regime del contributo commissionale delle fabbriche prodotto, vita, danni e monetica, insieme con l’apporto che deriverà dall’operazione Anima, consolidano e rafforzano un track record di redditività fondato su scelte strategiche industriali - e non su esercizi finanziari.

Il contesto può anche variare ma siamo certi della nostra forza, perché abbiamo lavorato molto per costruirla e vogliamo che rimanga al servizio dei nostri clienti, con le nostre persone, nel nostro Paese. Siamo convinti che i nostri azionisti, con i quali il dialogo è costante e proficuo, ci supporteranno in questa scelta, certi che la banca possa continuare a crescere e generare profitti e dividendi, proseguendo il percorso di sviluppo concreto e credibile che abbiamo intrapreso”.

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