BancoBpm contro Unicredit: esposto Antitrust per "killer acquisition"?

Banco Bpm accusa Unicredit di voler soffocare la concorrenza con una "killer acquisition". L’esposto all’Antitrust apre un nuovo capitolo nella sfida per il controllo del mercato bancario italiano

di redazione
Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm 
(Fonte immagine: La Presse) 
Economia

BancoBpm, esposto all'Antitrust contro l'Ops di Unicredit

Banco Bpm ha deciso di alzare il livello dello scontro. Stando a quanto riportato da Adnkronos, il gruppo bancario avrebbe presentato nelle scorse settimane un esposto all’Antitrust contro Unicredit. Il motivo? L’offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata dal colosso guidato da Andrea Orcel sarebbe considerata una “killer acquisition”, un’operazione mirata a eliminare un concorrente rilevante.

Leader al Nord, Banco Bpm difende la sua posizione

Al centro della contesa, il ruolo strategico di Banco Bpm nel nord Italia, dove è secondo solo a Intesa Sanpaolo. Secondo rumors, l’acquisizione da parte di Unicredit potrebbe ridurre sensibilmente la concorrenza in una regione cruciale per il mercato bancario italiano.

Tutela degli azionisti o strategia dilatoria?

Fonti vicine al dossier sottolineano come l’esposto potrebbe essere una mossa prevedibile in uno scenario di Ops. L’obiettivo, suggeriscono alcuni analisti, sarebbe quello di tutelare gli interessi degli azionisti e guadagnare tempo. Ma la domanda resta: si tratta davvero di una strategia per proteggere il mercato o solo un passo obbligato in una partita complessa?

Antitrust al centro della partita

L’intervento dell’Antitrust sarà determinante per chiarire se l’Ops proposta da Unicredit configuri un’operazione lesiva della concorrenza o se rientri nelle dinamiche di consolidamento tipiche del settore bancario. Una cosa è certa: il futuro del Banco Bpm si giocherà anche sul terreno delle regolamentazioni.

Quali scenari per il mercato bancario?

In un mercato in fermento, la mossa di Banco Bpm segna un nuovo capitolo nella sfida tra i big del credito italiano. Chi ne uscirà vincitore? E soprattutto, quale sarà l’impatto sui clienti e sugli azionisti? Domande aperte che attendono risposte decisive.

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