Bank Norinchukin sull'orlo del baratro, ha inizio la guerra dei mercati

In Giappone, le banche stanno registrando profitti record, ma problemi come perdite su investimenti obbligazionari stanno emergendo.

di Redazione Economia
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Bank Norinchukin sull'orlo del baratro, ha inizio la guerra dei mercati

In Giappone emergono nuovi problemi, con la necessità di una stampa monetaria sempre più massiccia per sostenere un debito enorme. La Bank of Japan ha annunciato l'acquisto di commercial paper per 300 miliardi di yen, ma l'effetto sul mercato è limitato.

Come scrive Mauro Bottarelli sul Sussidiario, questo solleva preoccupazioni sulla salute delle istituzioni finanziarie giapponesi, che potrebbero essere mantenute in vita solo attraverso continue iniezioni di capitale. Anche se siamo già stati in questa situazione nel passato, come nel 2009, ciò solleva domande sulle prospettive future.

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La Cina, nel frattempo, sta acquistando metalli preziosi fisici come protezione contro l'incertezza economica. Questo movimento può essere visto come un avvertimento agli altri mercati, suggerendo che la Cina potrebbe intervenire per stabilizzare i mercati dei metalli. Inoltre, le azioni aggressive della Cina nel mercato delle commodities possono essere interpretate come una strategia per diversificare il proprio portafoglio e proteggersi dal rischio.

Negli Stati Uniti, scrive ancora il Sussidiario, la Federal Reserve è costretta a continuare con la politica monetaria espansiva per sostenere l'economia, mantenendo i tassi di interesse bassi e alimentando così la bolla del mercato azionario. Questo equilibrio precario tra mercati azionari in crescita e aumento del debito federale potrebbe portare a conseguenze imprevedibili.

In Giappone, le banche stanno registrando profitti record grazie alla politica monetaria accomodante della Banca del Giappone, ma problemi sottostanti come perdite su investimenti obbligazionari stanno emergendo.

Complessivamente, il panorama finanziario globale è caratterizzato da tensioni e spinte contrapposte, con la Cina che emerge come attore chiave nella gestione dei mercati delle commodities e le banche centrali che lottano per mantenere l'equilibrio tra inflazione e crescita economica, scrive infine il Sussidiario.