Bce, il mondo finanziario chiede più tagli e più coraggio a Christine Lagarde

La debolezza dell’Eurozona necessita di tagli sui tassi più ravvicinati

di Daniele Rosa
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Economia

Bce, ora servono tagli più coraggiosi

I segnali economici che si vedono sullo scenario mondiale sembrano andare tutti in un’unica direzione riguardo alla timidezza della politica monetaria della Banca Centrale Europea. L’Eurozona sta soffrendo con le due economie più importanti, Germania e Francia, in difficoltà, le previsioni di tagli aggressivi da parte della Fed e l’inflazione che rallenta. Tutto questo sta rapidamente cambiando il “sentiment” degli osservatori internazionali e degli Istituti di credito. Fino a pochi giorni fa erano in molti a scommettere che la Bce, dopo il primo timido taglio, non avrebbe mosso nulla fino a fine anno aspettando maggiori indicazioni dai mercati. Il calo degli indici PMI è stato un punto di svolta, perchè sono in molti ad aver compreso che i  rischi di un rallentamento più marcato dell'attività nel settore privato è decisamente aumentato. E gli stessi mercati sembrano voler accelerare le decisioni persino nella prossima riunione del 17 ottobre.

Bce, tante organizzazioni chiedono più rapidità a Christine Lagarde

Infatti, secondo Bloomberg, sono tanti i trader dei future che scommettono su un taglio dei tassi ravvicinato. Ben il 62% degli intervistati è convinto di questo. Solo una settimana fa ci credevano solo il 25%. Un altro importante istituto britannico  HSBC  si dice convinto che la BCE abbasserà i tassi in ciascuna delle sue riunioni da qui ad aprile, a partire da ottobre.  In una nota ufficiale la banca sottolinea che  “Nelle previsioni di settembre, la BCE indicava un’inflazione generale inferiore all’obiettivo nel 2026. Un ulteriore indebolimento delle prospettive della domanda potrebbe aumentare il rischio che l’inflazione scenda al di sotto. Pertanto, anche se il mercato del lavoro si raffreddasse solo gradualmente, sarebbero in tanti ad essere convinti della necessità di alcuni tagli preventivi”. E i  mercati dei futures concordano con le prospettive della banca britannica. Insomma gli analisti inglesi credono che la Bce  tagli (come minimo) un quarto di punto per ogni riunione.

Bce, anche Goldman Sachs crede in tagli più ravvicinati

Pure Goldman Sachs condivide questa analisi sostenendo che “Leggendo i dati della zona euro siamo convinti che la BCE accelererà il ritmo dei tagli dei tassi per renderli back-to-back”. Stessa convinzione da parte degli analisti di Schroders che si aspettano tagli da ottobre rilevando che “L’ambiente è ancora difficile per l'Europa. La Germania è indebolita da una serie di tendenze: prima faceva affidamento sull'energia russa a basso costo e sulle esportazioni verso la Cina. Ora questa combinazione è piuttosto complicata”. L’opinione più gettonata nel mondo finanziario è che in Europa l'economia è debole e se i tassi vengono mantenuti alti per troppo tempo, si potrebbe avere un inutile rallentamento dell'economia e un aumento della disoccupazione”. Tutti messaggi alla timida politica della Bce e della sua presidente Christine Lagarde.

 

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