"Bce, Lagarde pronta a tagliare i tassi anche nel 2025, ma la politica di Trump potrebbe mettere tutto in discussione"
Il mercato monetario prevede circa 150 punti base di riduzioni dei tassi entro la metà del 2025, una prospettiva troppo ottimistica considerando il clima generale di instabilità. L'analisi di Michele Sansone, country manager di iBanFirst Italia
Christine Lagarde
Bce, Lagarde rassicura: "In arrivo altri tagli dei tassi, la direzione di marcia è chiara". Ecco che cosa c'è dietro
Se i prossimi dati confermeranno le previsioni, la direzione della Bce in tema di tagli è più chiara che mai: si prevede di ridurre ulteriormente i tassi di interesse nel 2025. Questo sulla base di quanto dichiarato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, durante un discorso a Vilnius per il decimo anniversario dell'ingresso della Lituania nell'area euro. Giovedì scorso, la Bce ha già abbassato i tassi di 25 punti base, come previsto, e ma ora Lagarde sottolinea che la Bce non punta più a una politica "sufficientemente restrittiva", ma a una politica "appropriata" per il nuovo contesto macroeconomico.
In sostanza, la presidente ha lasciato intendere che la Bce potrebbe presto cambiare rotta nella sua riduzione dei tassi. Ma cosa ne pensano gli analisti della riunione della Banca Centrale, e quali sono le previsioni per il 2025? Michele Sansone, country manager di iBanFirst Italia, interpellato da affaritaliani.it afferma: "La decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di ridurre il tasso di interesse principale di 25 punti base era largamente attesa. Il leggero aumento del tasso d'inflazione annuale registrato a novembre non ha motivo di essere sovra-interpretato, poiché è dovuto principalmente a effetti base e non a nuove dinamiche dei prezzi."
E aggiunge: "Per ora, la decisione della BCE è in linea con le aspettative dei mercati. Tuttavia, all’orizzonte si profila un’incertezza, con una possibile divergenza tra le previsioni dei mercati e i vincoli con cui la BCE dovrà confrontarsi nel 2025. Il mercato monetario prevede circa 150 punti base di riduzioni dei tassi entro la metà del 2025. Tuttavia, considerato il clima di instabilità e incertezza che si ripercuote sull’economia globale, questa prospettiva appare ottimistica. Un possibile secondo mandato presidenziale di Trump potrebbe infatti portare a un aumento dell’inflazione non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, limitando così il margine di manovra della BCE."
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Sansone conclude: "La banca centrale dovrà mantenere un approccio flessibile, abbandonando il forward guidance, ovvero l’orientamento esplicito sulle politiche monetarie nel medio termine. La buona notizia a breve termine è che si prevede che la BCE continuerà a ridurre i tassi di interesse di 25 punti base a ogni riunione, almeno durante i primi due mesi del 2025."