Bce sempre più vicina a un taglio dei tassi a giugno

Tajani: "I tassi vanno abbassati per evitare la stagnazione"

di Redazione Economia
Christine Lagarde
Economia

Bce verso il taglio dei tassi a giugno

Se una maggioranza "molto ampia" del Consiglio direttivo della Bce ha appoggiato nell'ultima riunione di aprile la proposta del capo economista Philip Lane di mantenere fermi i tassi, almeno fino ai nuovi dati di giugno, "alcuni membri" hanno espresso la loro contrarietà dicendosi "sufficientemente fiduciosi" sulla possibilità di una riduzione già in quel meeting dal momento che "dopo l’ultimo aumento del tasso ufficiale nel settembre 2023, il calo dell’inflazione attesa aveva comportato un ulteriore inasprimento dell’orientamento politico, con i tassi reali attualmente vicini al picco del ciclo".

Così nelle minute dell'ultima riunione del Consiglio dell'Eurotower si trova conferma delle divisioni fra falchi e colombe in materia di tassi, con queste ultime che hanno lamentato come "la riduzione del bilancio dell’Eurosistema sta avendo un impatto restrittivo sull’economia". Inoltre, si legge, per questi membri "l’equilibrio dei rischi è cambiato" e il pericolo "di pagare un prezzo troppo alto in termini di calo dell’attività era ormai almeno altrettanto elevato quanto il rischio di agire troppo presto".

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Bce: Tajani, 'ha sbagliato ad alzare i tassi di interesse, ora è tempo di abbassarli'

"Le imprese di famiglia sono oltre 4 milioni in Italia e rappresentano una parte importantissima. Nel Decreto fiscale è inserita la possibilità di garantire la continuità delle imprese familiari: l'erede che può acquistare ha agevolazioni fiscali, purché tenga in vita almeno 5 anni l'azienda. Si punta così a sostenere la continuità delle aziende di famiglia". Lo dice Antonio Tajani, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale durante il Family business forum, nella sede della Camera di commercio di Lecco. “Esiste poi un tema altrettanto importante, quello dell’accesso al credito”, aggiunge Tajani.

La Bce ha sbagliato ad alzare i tassi di interessi, perché la nostra inflazione viene da fuori. Quindi è giunto il tempo di abbassare i tassi e agevolare l'accesso al credito per evitare la stagnazione. Con gli extraprofitti era stata scritta una norma che non andava bene e l’abbiamo cambiata per tutelare le banche di prossimità, le Bcc e le Banche popolari, che poi erogano i prestiti. Un ulteriore messaggio di fiducia, così come il fatto di continuare ad avere negli Accordi di Basilea uno strumento che permette alle banche di erogare prestiti alle Pmi con riserva minore rispetto alle riserve richieste alle grandi imprese”.

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