La Bce taglia il costo del denaro di 25 punti base, tasso sui depositi al 2,50%. È la sesta sforbiciata da giugno 2024

La Bce taglia i tassi di 25 punti base per la sesta volta da giugno scorso e porta il tasso sui depositi, quello di riferimento, da 2,75% a 2,50%

di Redazione

 Christine Lagarde

Economia

La Bce taglia i tassi di 25 punti base

Nessun colpo di scena. Come previsto la Bce ha deciso di tagliare i tassi di 25 punti base per la sesta volta da giugno scorso e porta il tasso sui depositi, quello di riferimento, da 2,75% a 2,50%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali cala da 2,90% a 2,65%, quello sui prestiti marginali da 3,15% a 2,90%.

"L'economia fronteggia perduranti difficoltà e i nostri esperti hanno nuovamente corretto al ribasso le proiezioni di crescita": allo 0,9% per il 2025 (era 1,1% nelle previsioni di dicembre scorso), all'1,2% per il 2026 (dall'1,4%) e all'1,3% per il 2027. Lo scrive la Bce nel comunicato al termine del consiglio direttivo, spiegando che "le revisioni al ribasso per il 2025 e il 2026 riflettono la diminuzione delle esportazioni e la continua debolezza degli investimenti, in parte a seguito dell'elevata incertezza sulle politiche commerciali e su quelle economiche più in generale". 

La politica monetaria diventa meno restrittiva 

"La politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poiché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera". Lo scrive la Bce nel comunicato dopo la decisione di tagliare i tassi per la sesta volta dall'estate scorsa, con una sforbiciata da 25 punti base. "Al tempo stesso - scrive la Bce - l'allentamento delle condizioni di finanziamento è contrastato dai passati rialzi dei tassi di interesse che si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere, e il volume dei prestiti resta nel complesso contenuto". 

L'inflazione sta seguendo le attese: 2,3% nel 2025 

"Il processo disinflazionistico è ben avviato. L'andamento dell'inflazione ha continuato a rispecchiare pressoché le attese dei nostri esperti e le ultime proiezioni sono strettamente in linea con le prospettive di inflazione precedenti": lo scrive la Bce nel comunicato al termine del consiglio direttivo. "Gli esperti indicano ora che l'inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,3% nel 2025, all'1,9% nel 2026 e al 2% nel 2027. La revisione al rialzo dell'inflazione complessiva per il 2025 riflette la più vigorosa dinamica dei prezzi dell'energia". L'inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,2% nel 2025, al 2,0% nel 2026 e all'1,9% nel 2027. 

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