Bce, taglio dei tassi e mutui: l'andamento 2025 e l'effetto sulle rate

Nel 2024 la Bce ha tagliato i tassi d'interessi per ben quattro volte. Il 2025 parte sulla stessa scia. Ecco gli effetti sulle rate dei mutui

di Redazione
Economia

Bce, primo taglio dei tassi del 2025: gli effetti sui mutui 

A una settimana dall'inizio del nuovo anno, la Bce aveva pubblicato il proprio bollettino economico in cui si era fatto riferimento all'andamento dell'inflazione e il taglio dei tassi, con uno sguardo mirato verso i prossimi mesi. Per quanto riguarda il primo punto secondo l'Eurotower, tutta l'area euro sta puntando "all'obiettivo del 2% a medio termine". Mentre sui tagli dei tassi, "si deciderà nei prossimi mesi, di volta in volta a ogni riunione", anche alla "luce dei dati economici e finanziari più recenti". 

Ecco che durante la prima riunione dell'anno, avvenuta il 30 gennaio, Lagarde non ha deluso le aspettative: la Bce ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base. Il tasso sui depositi è passato così dal 3% al 2,75%. Mentre quello sui rifinanziamenti principali è sceso al 2,90% e quello sui prestiti marginali al 3,15%. E sui mutui che effetto avrà questo nuovo taglio, il primo dell'anno? Facile.it e Mutui.it hanno calcolato che la rata di un finanziamento variabile standard per l’acquisto della casa potrebbe scendere di circa 17 euro nei prossimi mesi, passando dagli attuali 666 euro a 649 euro. Dati alla mano però i tassi fissi continuano a rimanere più convenienti rispetto ai variabili, anche se il gap si sta riducendo. Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it, guardando alle migliori offerte a tasso fisso disponibili online per un mutuo standard, i TAN partono dal 2,48%, con una rata di 564 euro. Per i variabili, invece, le migliori offerte partono da un TAN pari al 3,45%, con una rata iniziale di 620 euro.

L'andamento dei mutui dopo i tagli dei tassi della Bce avvenuti nel 2024 

Contenimento dell'inflazione e ripresa della crescita economica: per la Bce (Banca Centrale Europea) il 2024 è stato un anno caratterizzato da scelte importanti che hanno impattato fortemente sulla politica monetaria dell'intera Europa. A partire dal taglio dei tassi di interessi: si è iniziato a giugno 2024 con la prima sforbiciata, per poi attendere l'autunno con due appuntamenti a settembre e ottobre e concludere a dicembre con l'ultima decisione. Tagli che hanno generato effetti positivi, in modo inevitabile, sul calcolo delle rate dei mutui. Ecco qui una panoramica delle principali oscillazioni del 2024. 

Bce e il taglio dei tassi a giugno 2024: effetti e variazioni sulle rate dei mutui 

Nella riunione del Consiglio direttivo del 6 giugno la Banca centrale europea ha deciso il taglio dei tassi d'interesse di 25 punti base. Il tasso sui rifinanziamenti principali è sceso da 4,50% a 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75%, e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%. E sui mutui questo taglio che tipi di effetti ha avuto? In tal caso, il portale MutuiOnline ha analizzato le implicazioni ragionando su due scenari. Nel primo, si è preso in considerazione la situazione di un single trentaduenne con un mutuo da 100.000 euro a 20 anni con LTV 50%: la rata della migliore offerta variabile era di 632 euro, con il taglio si è passati a 619 euro. Il secondo caso ha preso come riferimento una famiglia quarantacinquenne con un mutuo da 250.000 euro a 30 anni LTV 50%: la rata della migliore offerta era di 1.265 euro che con il taglio di 25 punti è passata a 1.228 euro. 

Bce e il taglio dei tassi a settembre 2024: effetti e variazioni sulle rate dei mutui 

Arriviamo poi al 12 settembre quando la Bce ha deciso di tagliare i tassi di interesse di altri 25 punti base, seguendo il trend estivo. Il tasso sui rifinanziamenti principali è arrivato così al 3,5%, sui depositi presso la banca centrale al 3,65%, e sul rifinanziamento marginale al 3,90%. Un nuovo sospiro di sollievo per chi ha scelto un mutuo a tasso variabile: secondo un report di Facile.it il risparmio in questa fase è stato di invece circa 18 euro al mese. 

Bce e il taglio dei tassi a ottobre 2024: effetti e variazioni sulle rate dei mutui 

A ottobre l'istituto guidato da Lagarde ha optato per un nuovo taglio dello 0,25%. I tassi sui depositi sono così scesi al 3,25%, il tasso di rifinanziamento al 3,40% e quello sulla deposit facility al 3,65%. Ennesima boccata di ossigeno per i mutuari: il tan medio per un finanziamento a 20-30 anni è infatti arrivato al 4,36% per il variabile e al 2,96% per il fisso. In questo caso l'associazione di consumatori Codacons ha stimato un risparmio di circa 30 euro al mese. Ad esempio, per un mutuo a tasso variabile tra i 100mila e i 200mila euro, da restituire in vent'anni, il risparmio è stato stimato tra i 13 e i 27 euro al mese, quindi tra i 156 e i 324 euro all'anno. Se lo stesso prestito è da restituire in trent'anni, il risparmio è stato invece calcolato tra i 15 e i 30 euro al mese, quindi 180/360 euro all'anno.

Bce e l'ultimo taglio dei tassi a dicembre 2024: effetti e variazioni sulle rate dei mutui 

Arriviamo poi all'ultima decisione. Dal 18 dicembre 2024 il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è sceso al 3 per cento, il tasso sulle operazioni di rifinanziali è passato al 3,15 per cento, e il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è sceso a quota 3,40 per cento. Per chi ha un mutuo a tasso fisso di fatto nulla è cambiato, i benefici si sono invece fatti sentire sui mutuatari a tasso variabile. Secondo le rilevazioni di MutuiOnline.it chi ha scelto il variabile– alla luce di questo taglio, il quarto del 2024 – ha potuto contare su un risparmio di 20 euro sulla rata mensile, per arrivare a 4.700 euro totali, considerando un finanziamento a 20 anni da 150 mila euro.

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