Lagarde ci massacrerà anche nel 2023. "Tassi Bce al 3,5-4% entro metà anno"
Parla Massimiliano Schena, direttore investimenti (CiO) di Symphonia sgr, una delle principali società di risparmio gestito d'Italia
Bce e tassi d'interesse, "la retorica di Lagarde è stata molto più restrittiva del previsto"
Non si sono ancora placate le polemiche per il recente rialzo dei tassi di mezzo punto da parte della Banca Centrale Europea, che massacra famiglie e imprese italiane, che già si prepara la nuova mazzata da parte della signora Christine Lagarde. Massimiliano Schena, direttore investimenti (CiO) di Symphonia sgr, una delle principali società di risparmio gestito d'Italia, spiega ad Affaritaliani.it: "Nel meeting di dicembre la Bce ha alzato i tassi come previsto di 50 punti base (al 2% per il tasso sui depositi ed al 2,5% per il tasso di rifinanziamento) ma la retorica di Lagarde è stata molto più restrittiva del previsto, sostenendo che i tassi dovranno salire significativamente ad un ritmo costante".
"A nostro parere, di fatto equivale ad aver preannunciato rialzi dei tassi per 50 punti base per almeno i prossimi due meeting (febbraio e marzo), spingendo i tassi ufficiali ad almeno il 3,574% entro la metà dell’anno, prima di valutare una pausa, sulla base dell’andamento dell’economia e dell’inflazione". Una mazzata, terrificante, soprattutto per le imprese e per le famiglie che hanno il mutuo sulla prima casa a tasso variabile.