Benetton, contratti solidarietà al 40%. I primi effetti del maxi-debito
"Troppo penalizzante", hanno risposto i sindacati in merito alla proposta del gruppo di abbigliamento
Benetton, i primi effetti del debito da 200 mln: proposto il contratto di solidarietà al 40%. Furia dei sindacati
Le acque sono agitate in casa Benetton, dopo il bilancio del 2023 che ha registrato una perdita netta di 230 milioni di euro. La situazione è stata complicata ulteriormente dalla dimissione dell'amministratore delegato Massimo Renon, seguita alle critiche di Luciano Benetton verso i manager e alla decisione della famiglia di ritirarsi dal consiglio di amministrazione.
I sindacati hanno riportato che il gruppo ha suggerito l'applicazione dei contratti di solidarietà per tutti i dipendenti, escludendo alcuni settori, con una riduzione del lavoro fino al 40% per sei mesi, con possibilità di estensione. Tuttavia, questa proposta è stata rifiutata dalle organizzazioni sindacali che la considerano troppo penalizzante.
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Durante un incontro tenutosi ieri pomeriggio con i delegati aziendali e le rappresentanze sindacali interne, è emerso che l'opposizione sindacale è dovuta all'assenza di un piano industriale chiaro. I sindacati hanno richiesto anche che le giornate di solidarietà siano coperte con un'integrazione salariale al 100%.
In risposta, l'azienda ha proposto di ampliare il numero di lavoratori che possono beneficiare di incentivi all'uscita, estendendo questa possibilità anche ai dipendenti che sono a più di 24 mesi dalla pensione. Nel frattempo, è stato deciso che gli uffici di Ponzano Veneto e Villorba resteranno chiusi tutti i venerdì dal 12 luglio al 3 agosto.