Bezos sfida Google e Bing e scommette sul motore di ricerca Perplexity IA

Il fondatore di Amazon ha investito mln di dollari in Perplexity Ai, un nuovo motore di ricerca in forma di chatbot, che utilizza l'intelligenza artificiale

a cura della redazione
Economia

Jeff Bezos investe in Perplexity AI, il motore di ricerca che sfida Google e Bing

Guerra a colpi d'intelligenza artificiale per i giganti Google e Bing, la cui scena sta per essere oscurata da Perplexity AI. La startup, la cui piattaforma conta oggi oltre 10 milioni di utenti ogni mese, ha recentemente concluso un round di finanziamenti dal valore di 74 milioni di dollari. Tra i finanziatori figurano nomi di un certo calibro come Institutional Venture Partners e, soprattutto, Jeff Bezos, fondatore di Amazon. Grazie al loro contributo, la valutazione della startup ha raggiunto ora i 520 milioni, secondo quanto dichiarato dal CEO Aravind Srinivas. Inoltre, nel capitale della società sono presenti anche ex dirigenti di Alphabet, tra cui l'ex CEO di YouTube, Susan Wojcicki.

Il nome "Perplexity", tradotto letteralmente come "Perplessità", è stato scelto per riflettere l'obiettivo dei fondatori di fornire risposte accurate e informative anche a domande complesse o impegnative. Ma cosa differenzia Perplexity in questa contesa tra giganti? La startup si pone come fornitore di un "motore di risposta", che, a differenza degli altri motori di ricerca, utilizza l'IA per fornire risposte dirette anziché limitarsi a proporre link a siti web. Tale peculiarità ha permesso a Perplexity di registrare un notevole incremento delle visite, con ben 53 milioni di accessi tra sito web e app nel mese di novembre. Un salto significativo se paragonato ai soli 2,2 milioni di utenti registrati al momento del lancio, avvenuto nel dicembre del 2022.

Tuttavia, sottrarre ad Alphabet il titolo di re dei motori di ricerca non sarà un compito facile. La holding di Google mantiene una quota di mercato di circa il 90%, resistendo anche agli sforzi di Microsoft con Bing. C'è da chiedersi se l'azienda di Redmond riuscirà a sfidare questo predominio, magari grazie all'integrazione di ChatGPT di OpenAI nel suo motore di ricerca. In risposta a questa sfida, Google ha lanciato Bard, un chatbot potenziato con l'IA di Gemini, che nella sua versione Ultra sembra addirittura più potente di GPT-4.

In ogni caso la missione fondamentale di questa società è di "democratizzare l'accesso alla conoscenza", facilitando a chiunque l'apprendimento e l'esplorazione di nuovi argomenti. Perplexity AI si presenta come un motore di ricerca in forma di chatbot, con un'interfaccia sul sito web che richiama quella di un classico assistente virtuale. Gli utenti possono porre domande in linguaggio naturale e procedere con domande successive, consentendo un'approfondita esplorazione della tematica. Resta quindi da vedere come si comporteranno i suoi competitor visto che Perplexity AI non solo si afferma come un giocatore emergente di rilievo, ma apre anche la strada a nuove modalità di interazione e ricerca di informazioni nel cyberspazio.

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