Bialetti, la regina del caffè Made in Italy passa ai cinesi: accordo con Nuo Capital per l'acquisto del 78,56%

Bialetti, l'azienda italiana che ha fatto della moka del caffè il suo tratto distintivo, passa ai cinesi: la società Nuo Capital guidata dal magnate Stephen Cheng ha acquistato il 78,56% con l'obiettivo di procedere poi all'Opa

di Redazione
Economia

Bialetti passa ai cinesi, c'è l'accordo con Nuo Capital 

La società lussemburghese Nuo Capital, riconducibile al magnate cinese Stephen Cheng, ha concluso la sottoscrizione di un contratto per l’acquisto del 78,567% del capitale sociale di Bialetti, con l’obiettivo di procedere successivamente al delisting del titolo dalla Borsa di Milano tramite un’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA). L’operazione si articola in due fasi: Nuo Capital ha siglato un’intesa con Bialetti Investimenti e Bialetti Holding per l’acquisto del 59,002% del capitale, per un corrispettivo pari a 47.334.000 euro. Successivamente è stato firmato un ulteriore contratto con Sculptor Ristretto Investment, per l'acquisto di circa il 19,565% delle azioni, al prezzo complessivo di 5.731.000 euro.

I due accordi prevedono che l’acquirente, ovvero Nuo Octagon (società controllata da Nuo Capital), direttamente o tramite una sua controllata designata, acquisisca una partecipazione complessiva pari al 78,567% del capitale sociale di Bialetti. Il closing dell’operazione è atteso entro la fine di giugno 2025. Una volta finalizzato, sarà lanciata un’OPA totalitaria sulle azioni residue di Bialetti ancora quotate a Piazza Affari, con un prezzo non inferiore a 0,467 euro per azione. A seguito dell’OPA, l’acquirente intende procedere alla revoca della quotazione (delisting).

L’operazione si inserisce all’interno di un più ampio piano di ristrutturazione e rifinanziamento del debito della società. È infatti previsto: un finanziamento junior fino a 30 milioni di euro, concesso da illimity Bank e Amco Asset Management Company, un finanziamento senior fino a 45 milioni di euro, concesso da Banco BPM, BPER Banca e Banca Ifis, un apporto di equity da parte di Nuo Octagon per almeno 49,5 milioni di euro, con l’obiettivo di ridurre in modo significativo l’indebitamento complessivo di Bialetti.

Le Società FR sono state assistite da Zulli Tabanelli e Associati in qualità di advisor finanziario. Bialetti è stata assistita da Lazard S.r.l. in qualità di advisor finanziario e da BonelliErede in qualità di consulente legale. Sculptor e Moka Bean sono state assistite da Linklaters in qualità di consulente legale. Illimity e AMCO sono state assistite, rispettivamente, da Orsingher Ortu Avvocati Associati e Giovanardi Studio Legale.

Bialetti, le parole del presidente Ranzoni 

"Ho acquistato questo meraviglioso marchio più di 30 anni fa. Bialetti oggi è una realtà internazionale con un grande potenziale". Così il presidente di Bialetti Industria, Francesco Ranzoni, circa l'accordo per la vendita a Nuo Capital. "In questi anni - aggiunge - abbiamo attraversato momenti storici complessi, ma con passione, dedizione e spirito di squadra siamo sempre riusciti a guardare avanti e a far crescere l'azienda. L'ingresso di Nuo rappresenta ora una leva strategica per rafforzare ulteriormente il brand e consolidarne il posizionamento sui mercati esteri". Oggi Bialetti è un'azienda più "solida, forte di una visione strategica chiara e di un marchio riconosciuto a livello globale", evidenzia Egidio Cozzi, amministratore delegato di Bialetti Industrie. "Con l'ingresso di Nuo - aggiunge - si apre un nuovo capitolo, ricco di opportunità: continueremo a investire in innovazione, internazionalizzazione e autenticità, mantenendo sempre al centro la passione per il caffè e l'eccellenza del made in Italy". 

Paoli (Nuo): "Bialetti è una sfida bellissima"

"Bialetti rappresenta una sfida significativa e bellissima per noi, ponendoci di fronte a nuovi obiettivi di crescita per un marchio storico della cultura e della tradizione italiana". Così Tommaso Paoli, ceo di Nuo, circa l'accordo per l'acquisto di Bialetti. "Siamo nati a Milano - aggiunge - e dal 2016 abbiamo investito oltre 400 milioni di euro di capitali privati nel made in Italy, in aziende che oggi possono contare su nuovi modelli organizzativi e gestionali, sempre più aperte ai mercati internazionali, mantenendo indipendenza e identità proprie. Siamo entusiasti di mettere al servizio di uno dei brand più significativi del nostro Paese le risorse e le competenze necessarie per una nuova fase di sviluppo di Bialetti e del nostro territorio". 

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