Big Pharma, le farmaceutiche europee nel 2024 tornano a vedere “rosa”

Affari a gonfie vele e nuovi prodotti sul mercato

di Daniele Rosa
Economia

Big Pharma, in Europa nel 2024 scommettono sulla crescita

Le grandi aziende farmaceutiche scommettono sulla crescita: alzano le previsioni sulla scia dei nuovi farmaci e dei risultati del primo semestre dell'anno. AstraZeneca, Roche, Sanofi e Bristol Myers hanno fatto forti progressi fino a giugno. Bayer ha superato le previsioni e Novo Nordisk (unica) ha previsto maggiori vendite ma minori profitti. Le Big Pharma europee credono nella ripresa e soprattutto  credono nella forza della loro ricerca.In questo clima “frizzante” dopo le semestrali, le grandi aziende farmaceutiche alzano le previsioni del breve e medio termine. Sanofi, Bayer, Bristol Myers Squibb, Roche, Sanofi dopo i risultati di metà anno hanno scommesso su risultati ancora migliori nell’intero anno.

Big Pharma, in crescita ricavi e vendite

La grande malata, la tedesca Bayer, che per l’acquisizione “dannata” di Monsanto, ha lasciato sul campo in qualche anno, oltre il 40% del suo valore, ha registrato ha fatturato nel secondo trimestre di 11,1 miliardi di euro ( in crescita rispetto alle aspettative). Questo per la richiesta di nuovi farmaci per cancro o malattie renali. La cura “draconiana” per risollevarsi è partita da una pesante riduzione del dividendo (al minimo di legge per tre anni.) L'obiettivo dichiarato è ridurre il debito (36,7 miliardi di euro) e pagare le cause americane provocate dal glifosate. AstraZeneca, dal canto suo, ha fatto ricavi nei sei mesi  per 25.617 milioni di dollari (+18%) grazie all’esplosione delle vendite. Sono state alzate le previsioni per tutto il 2024 sia per utili che ricavi ed è stato deciso un aumento sull’acconto del dividendo ( 7 centesimi fino ad un dollaro per azione). Moody’s ha confermato per il Gruppo la solidità della pipeline, del portafoglio prodotti, la crescita dell’ebitda e dei ricavi.

Big Pharma, a gonfie vele con i nuovi farmaci

A gonfie vele pure Bristol Myers Squibb con un aumento dei ricavi (+9%) a 12,2 miliardi di dollari. Trainanti due farmaci  per il cancro (Opdivo) e per l’anemia (Reblozyl). La società ha previsto un utile per azione tra 0,60 e 0,90 dollari contro una precedente stima di  0,40 e 0,70 dollari. Anche Roche ha aumentato le sue previsioni grazie all’approvazione di tre farmaci in Usa:  Vabysmo ( malattie degli occhi), PiaSky (sangue) e Susvimo (problemi di vista in diabetici). In crescita dell’8% le vendite grazie a medicinali e prodotti diagnostici. Sanofi, seguendo le concorrenti, ha fatto crescere i suoi ricavi del 10,2% nel secondo trimestre (10.745 milioni di euro) con un aumento dell’utile netto del 4% (2.161 milioni di euro). Tra i farmaci di successo Dupixent, un medicinale biologico per il trattamento dell'eczema. Ultima ma non ultima la numero uno del mercato, la danese Novo Nordisk che, con i suoi farmaci contro diabete e obesità, ha aumentato i ricavi del 25% nel secondo trimestre. In realtà è l’unica Big che ritiene di crescere meno e questo per una maggiore concorrenza sui suoi due blockbusters, Ozempic e Wegovy. Ad eccezione di Bayer che continua a soffrire in Borsa le azioni di AstraZeneca sono cresciute del 17%  mentre quelle di Novo Nordisk, di ben il 20%. E le prospettive per le Big Pharma dell’Europa sembrano decisamente favorevoli.

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