Bitcoin,Pechino convoca le grandi banche: criptovalute stop. Crolla a 32mila $
Il Bitcoin cala del 10% e va sotto i 32 mila dollari. Le mosse del Dragone per preservare la creazione del renminbi digitale
La Cina non molla la stretta al Bitcoin, intensificando la guerra alla criptovaluta per preservare il processo di creazione del renminbi digitale. Dopo aver ribadito a maggio il divieto di utilizzo dei gettoni digitali come forme di pagamento e regolato l’estrazione di Bitcoin e altre attività collegate, la People’s Bank of China (Pboc), la banca centrale cinese, ha sollecitato i maggiori gruppi bancari e il gigante delle transazioni online Alipay (controllata da Alibaba di Jack Ma) a identificare i conti tramite i quali vengono effettuati trading di criptoasset.
Sollecitazione arrivata in un incontro faccia a faccia con i rappresentanti di Industrial and Commercial Bank of China, Agricultural Bank of China, China Construction Bank, Postal Savings Bank e Industrial Bank e della stessa Alipay e nello stesso giorno in cui le autorità della provincia si Sichuan hanno ordinato di interrompere le attività di mining.
Secondo alcuni media cinesi questo taglierebbe fuori il 90% delle capacità di mining del Dragone, che assicura circa il 65% del mining globale sul Bitcoin. Il Consiglio di Stato, il gabinetto cinese, il mese scorso ha promesso di reprimere l'attività di mining e trading come parte di una serie di misure per controllare i rischi finanziari.
Nell'incontro, indetto per "combattere la speculazione sul Bitcoin e le transazioni in altre valute virtuali" e "mantenere la sicurezza e la stabilità finanziaria", la People's Bank of China ha sottolineato che "le attività di commercio di valuta virtuale interrompono il normale ordine economico e finanziario, alimentano i rischi di trasferimento illegale trans-frontaliero di beni, riciclaggio di denaro e altre attività illegali e violano gravemente la sicurezza della proprietà”.
L'istituto di Pechino chiede di non fornire l'apertura di conti in valuta virtuale e di indagare "in modo completo" sugli scambi in criptovalute. "La stretta della Pboc sta andando oltre quanto inizialmente previsto", ha affermato Jonathan Cheesman, capo delle vendite over-the-counter e istituzionali presso l'exchange di derivati crittografici FTX. "L'estrazione mineraria era la fase uno e la speculazione è la fase due”.
(Segue: le quotazioni delle principali valute digitali)
Il nuovo attacco di Pechino arriva a sorpresa e spinge in rosso le principali valute digitali: il Bitcoin è crollato quasi del 10%, scendendo fino a 32.094 dollari, minimo degli ultimi 12 giorni e il peggiore calo giornaliero in un mese, trascinando anche le monete minori. Il nervosismo degli operatori alimenta la volatilità complessiva delle oltre 10mila criptovalute esistenti a perdere quota e nel loro complesso tutte le monete lasciano sul terreno il 6,7% con una capitalizzazione di mercato che scivola a 1.330 miliardi, quasi la metà rispetto ai picchi dello scorso maggio.
Il Bitcoin è sceso fino a 32.094 dollari, minimo degli ultimi 12 giorni, trascinando anche le monete minori. La principale criptovaluta del mondo, da tempo preda della volatilità, ha perso oltre il 20% solo negli ultimi sei giorni e ha ceduto metà del suo valore rispetto al picco di aprile di quasi 65.000 dollari. Tuttavia, quest'anno è ancora in rialzo di oltre il 10%. Anche l’Ethereum, la seconda criptovaluta più diffusa, perde il 6,5% a 1.947 dollari, Binance coin cede il 5,5%a 301 dollari.