Boldrin Centro Auto chiude, sprofonda il fatturato. Stellantis tra i colpevoli

La procedura di liquidazione della storica concessionaria è stata richiesta dalla stessa azienda in un ricorso presentato ai giudici

di Andrea Giacobino
Economia

Chiude i battenti la veneziana Boldrin Centro Auto

Chiude i battenti la Boldrin Centro Auto (Bca) Spa di Venezia Marghera, storica autofficina e concessionaria di automobili fondata nel 1961 a Mirano da Vivaldo Boldrin poi affiancato dai tre figli Federico, Roberto e Stefano oggi azionisti ciascuno col 33,3%. Qualche giorno fa, infatti, il tribunale di Venezia con il giudice delegato Ivana Morandini ha dichiarato la liquidazione della società nominando Roberto Ficotto quale commissario e convocando i creditori il prossimo 15 maggio per l’esame dello stato passivo.

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La procedura è stata richiesta dalla stessa azienda in un ricorso presentato ai giudici dall’avvocato Vito Salvatore Spagnolo in cui si spiega anzitutto che l’azienda è diventata negli anni concessionaria di marchi importanti: Fiat Auto, Innocenti-Piaggio, Alfa Romeo, Renault, Kia Motors e Citroen. Quest’ultima ha rappresentato il core business cui s’è affiancata la vendita dal 2017 delle auto a marchio Dr e Evo (2022) dell'azienda di Isernia.

La causa principale della crisi è stata la decisione del giugno 2023 presa dal gruppo Psa (poi Stellantis) di revocare il mandato di vendita e nelle more ridurre drasticamente il numero di autovetture in consegna. Così dalle 1896 autovetture vendute nel 2018 l’azienda dei Boldrin è passata a sole 350 lo scorso anno. “In buona sostanza Stellantis – dice il ricorso – ha deliberatamente omesso di consegnare le autovetture nuove, così impedendo a Bca di realizzare il proprio business e contribuendo in modo determinante al calo del fatturato e conseguente insorgere della crisi”.

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In tal modo il fatturato è crollato da 50 milioni degli anni scorsi ai circa 12 milioni nel 2022 a fronte di debiti per 4,4 milioni. L’azienda ha poi cercato la composizione negoziata della crisi ma il tavolo negoziale con Stellantis s’è chiuso con il rinnovo del solo contratto d’officina (e non più di vendita) mentre il tavolo aperto con Dr e le banche creditrici non s’è concluso con un accordo. Di qui la richiesta di liquidazione anche in vista di un possibile contratto di affitto d’azienda: l’attivo liquidabile (costituito soprattutto da tre immobili) è stimato in 3 milioni a fronte di un passivo di 4,3 milioni.

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