Bollette, Lega chiede un sacrificio all'Enel. Governo studia un rincaro Ires
Il governo studia l’aumento dell’Ires per le società energetiche che stanno beneficiando dell'incremento dei prezzi dell'energia.
La conferenza stampa alla Camera della Lega sulle proposte per fronteggiare il caro-bollette
Una Robin Hood tax su Enel&C, accanto a uno scostamento di bilancio, dai tempi un po’ lunghi però, per la Lega che chiede almeno 30 miliardi di euro. In attesa di una risposta comunitaria da Bruxelles e mentre l’allarme delle imprese a rischio chiusura per il caro-bolletta torna a farsi sentire, il governo studia l’aumento dell’Ires per le società energetiche che stanno beneficiando dell'incremento dei prezzi dell'energia gonfia-fatturati.
Dopo che soltanto l’altro ieri il premier Mario Draghi, in conferenza stampa sulle nuove misure per fronteggiare il Covid, era tornato a chiedere un contributo a quelle aziende “che hanno fatto grandi profitti con questo aumento del prezzo del gas”, è il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti a spiegare che “si andrà in quella direzione", di chiedere cioè un sacrificio alle energy company, rispondendo alla domanda se l’esecutivo intenda tassarle con un provvedimento simile alla “Robin Hood tax”, quindi con un aumento dell'Ires. Lo stesso segretario del Carroccio, Matteo Salvini chiama in causa il colosso elettrico guidato da Francesco Starace.
"Ci auguriamo che Enel senta la responsabilità sociale. Stanno facendo margini pazzeschi, si mettano una mano nella coscienza e restituiscano parte dei profitti alle famiglie e alle imprese", ha sentenziato il numero uno della Lega. Una chiamata in causa per la prima azienda energetica italiana che smonta invece lo scenario delineato da Salvini.
"L'azienda non sta certamente ottenendo utili extra dall'attuale crisi energetica", hanno fatto sapere dal gruppo, aggiungendo che l'aumento dei prezzi del gas ha influito in maniera negative su aziende come Enel che acquistano gas per produrre energia. In più, la società, il cui titolo oggi a Piazza Affari ha chiuso in terreno negativo, ha spiegato ieri di aver venduto a termine l'energia prodotta, il che significa che i prezzi pagati ora dai clienti si basano sul costo dell'energia fissato almeno 12 mesi fa.
Zero profitti aggiuntivi, quindi, dalle fiammate dei prezzi dell'energia dovute in parte alla forte domanda e ai timori relativi alle forniture dalla Russia e ai bassi livelli di stoccaggio del gas, fattori che hanno fatto schizzare le bollette alle stelle. Un problema a cui i governi di tutto il Vecchio Continente stanno cercando delle soluzioni per attutire l'aumento dei costi e aiutare imprese e famiglie. L’Italia ha già speso complessivamente più di 8 miliardi di euro da luglio per frenare i rincari delle bollette energetiche e l’ultima legge di bilancio prevede 3,5 miliardi di euro per alleggerire l’impatto degli extra-costi per 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.
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Come Salvini, anche Giorgetti ha spiegato che dinnanzi al caro-bollette è necessario intervenire subito con un corposo scostamento di bilancio. “Penso che lo scostamento si debba fare e prima si fa meglio è”. Ma i tempi sono poco compatibili con la gestione di quella che è una vera emergenza. “Prevede un passaggio parlamentare e occorre un coordinamento con l'elezione del presidente della Repubblica", ha aggiunto infatti il titolare del Mise nel corso di una conferenza stampa alla Camera sulle proposte della Lega per fronteggiare il caro-bollette.
"La tempesta energetica che avevamo paventato qualche mese fa è arrivata. Adesso il problema ha due corna: uno immediato rispetto all'aumento dei prezzi e l'altro ripropone il tema di scelte strategiche che un governo deve fare", ha aggiunto Giorgetti, spiegando che "quanto al primo aspetto come Mise abbiamo già contattato le piccole e le grandi imprese e la prossima settimana avvieremo un tavolo per dare sollievo rapidamente e poi nel contesto europeo dovremo dare una risposta sulla sovranità energetica".
"Serve uno scostamento di bilancio di 30 miliardi in totale. Per la Lega è un'emergenza tale e quale a quella sanitaria. Se non aumentano gli stipendi e raddoppia il costo della bolletta rischiamo di avere scontri sociali che non ci servono. Il caro-bollette di luce e gas è e sarà l'emergenza del 2022. Non tutti lo hanno capito ma è un problema che ormai riguarda tutto: frutta, verdura, carta, imballaggi e riscaldamenti".