Bollette telecomunicazioni da 28 giorni, i rimborsi continuano a tardare

Torna a far notizia l'episodio del 2015, quando le aziende di tlc hanno "ridotto" il numero di giorni della bolletta a 28, mantenendo però la tariffa mensile

Economia
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Ricordate la vicenda delle bollette che non duravano più un mese, ma 28 giorni, mentre la tariffa restava sempre la stessa? E quindi di fatto erano aumentate le tariffe senza che non fosse stato comunicato e accettato alcun aumento? É passato un po’ di tempo: la vicenda risale al 2015. Nel 2018, Antitrust intervenne e a gennaio dell’anno scorso comminò a Fastweb, Tim, Vodafone e WindTre una multa di 228 milioni di euro per intesa anticoncorrenziale. I gestori fecero ricorso al Tar, che oggi ha accolto il loro ricorso: l’intesa tra i gestori di telecomunicazioni non era segreta ed era relativa ad un periodo diverso da quello in cui si sarebbe svolta questa intesa.

Ma questo cosa cambia per chi in quel periodo si è visto addebitare le bollette a canone mensile per un periodo di 28 giorni? Nulla! Visto che l’intesa, specifica o generica, prima o durante, comunque c’è stata e tutti i gestori hanno applicato i 28 giorni per evitare che ci fosse un’emorragia di utenti tra chi l’applicava e chi no. Il risultato? Ogni gestore si è tenuto i propri utenti e tutti hanno fatto aumentare le tariffe con questo giochetto dei 28 giorni.

Se qualcuno in questi anni ha provato a farsi rimborsare il dovuto, ha sempre trovato un muro, perché bisognava attendere la sentenza del Tar. Sentenza del Tar che, pur se fa giustizia sulla questione dell’intesa anticoncorrenziale ad hoc, non esclude fatti che “deporrebbero per l'individuazione di una pratica scorretta ai sensi del Codice del Consumo, i cui effetti lesivi si manifestano a danno dei consumatori”. Sarà questo il motivo per i gestori che non pagheranno la multa sulla concorrenza perché comunque pagheranno gli “effetti lesivi a danno dei consumatori”? Logica vuole che così dovrebbe essere, anche se, proprio perché in questi anni i gestori non hanno mai rimborsato con la scusa di attendere la sentenza del Tar, dubitiamo che oggi procedano. Chissà quale altra scusa troveranno…