Bolloré, la nuova vita del magnate: dalla finanza a uomo anti-Macron
Il numero uno del colosso pubblicitario francese Havas e leader di Vivendi è sempre più vicino alla destra. E l'Eliseo "trema" in vista del voto 2022
Vincent Bolloré, tra i più noti imprenditori e produttori televisivi francesi di successo, conosciuto come il "conquistatore seriale dei gruppi di comunicazione" sia in Francia che in Italia, starebbe puntando sempre di più, con rinnovato interesse, ai giochi di Palazzo. A catturare l'attenzione del magnate i volti nuovi, e non solo della destra francese. Secondo quanto riporta La Stampa le probabili (future) mosse del numero uno dei media starebbero già facendo storcere il naso a qualcuno. Il primo a "temerlo" per ora, in vista del voto delle presidenziali del 2022, l'attuale presidente francese Emmanuel Macron.
Imprenditore, produttore televisivo, già nel Cda di Mediobanca dal 2003 e vice presidente di Assicurazioni Generali dal 2010 al 2013, azionista di maggioranza del colosso Vivendi tramite il quale detiene il 9,6% di Mediaset e il 23,74% di Telecom Italia, con interessi anche nella compagnia di navigazione Delmas, nella compagnia aerea Air Liberté, nella Banque Rivaud Vincent, anche membro dei Cda di Natixis e di numerose società del gruppo Socfinal, Bolloré vanta un curriculum variegato e in continua in espansione. Il termine "pensione" non sembra conoscere terreno fertile nei programmi futuri dell'imprenditore. Seppur, già nel 2019, la rivista Forbes lo aveva classificato tra i primi 250 uomini più ricchi al mondo (nono in Francia) con un patrimonio stimato di sette miliardi di euro.
Era il 1981 quando Vincent Bolloré resuscitò l’impresa dei Bolloré a Ergué- Gabéric, in terra bretone, allora sull’orlo della bancarotta: fabbricava cartine per le sigarette e lui la riconvertì nelle pellicole di plastica, racconta La Stampa. Da quella base ha poi creato il suo personale impero: dalla logistica alle concessioni petrolifere e ferroviarie fino ai media, dopo aver preso il controllo di Vivendi nel 2015.
Con il tempo, persino il suo cognome divenne un neologismo. "Bollorizzare una società”, ovvero conquistare un’azienda a partire da un’insospettabile minoranza, per poi fare tabula rasa: tagliare i vertici e mettere gli uomini fidati nei posti giusti, è oggi un'espressione comune in territorio comune. Una mossa che l'imprenditore francese ha più volte utilizzato: Vivendi, Telecom Italia mediante Viventi, Mediaset e il gruppo Arnaud Legardère.
Ora, in vista delle presidenziali del 2022 e del potere imprenditoriale inarrestabile del magnate francese, il presidente Emmanuel Macron sembra aver paura del re dei media (e non solo). Da sempre dentro la destra cattolica e conservatrice, ora sempre più tradizionalista ed estrema, i timori ruotano attorno al suo "impero": salotti televisivi controllati da Vivendi, CNnews, Fox News alla francese. Che cosa abbia in mente il magnate dei media Bolloré ancora non è chiaro: sul tavolo però, in vista del 2022, spuntano voci di sostegno verso nuovi candidati sovranisti o al nascente Xavier Bertrand, espressione della destra sociale.