Bonomi, questa volta se la prende l'Austria: "Il governo intervenga"

Il presidente di Confindustria elenca una serie di interruzioni e chiusure di tunnel che hanno colpito quest'anno l'arco alpino e non solo

di Redazione Economia
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Carlo Bonomi
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Bonomi: "Non baratto il Ponte sullo Stretto con maggiori investimenti sulle Alpi"

La conversazione con Carlo Bonomi inizia con una decisa dichiarazione: "Non si comprende appieno ciò che sta accadendo". Il presidente uscente di Confindustria è preoccupato per le difficoltà dei valichi del Nord Ovest e di altri tunnel, sia quelli chiusi che quelli destinati alla chiusura. Parlando con La Stampa, esprime la sua visione e sottolinea l'importanza dell'export per l'economia, ma evidenzia la fragilità delle infrastrutture, suscitando preoccupazione. Bonomi afferma che la percezione della minaccia è bassa, soprattutto a livello nazionale, mentre le regioni del Nord sembrano essere più consapevoli della criticità. Il presidente di Confindustria elenca una serie di interruzioni e chiusure di tunnel che hanno colpito quest'anno, sottolineando l'importanza strategica dell'arco alpino per le esportazioni. 

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Esprime preoccupazione per la mancanza di attenzione e analisi del problema, evidenziando la necessità di concentrarsi sulle infrastrutture e affrontare la questione del Brennero. Invita il governo a agire urgentemente contro l'Austria e a non rimandare ulteriormente la costruzione della nuova canna del tunnel sotto il Bianco. Quando gli viene chiesto se baratterebbe il Ponte sullo Stretto con maggiori investimenti alpini, Bonomi respinge l'idea, sottolineando che tutte le infrastrutture devono essere realizzate senza contrapposizioni. Invita a convincere i francesi sull'importanza della seconda canna e sottolinea la necessità di una diplomazia economica forte per difendere gli interessi nazionali.

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Parlando di politica industriale e del veto minacciato sul Patto di stabilità, Bonomi afferma che l'analisi va inserita in un quadro più ampio e dipende dalla visione del Paese. Sottolinea la necessità di lavorare in Europa per ottenere investimenti comuni anziché cercare il permesso di aumentare deficit e debito. Riguardo alla recessione, Bonomi non è pessimista, ma nota che l'Italia è tornata alla sua crescita strutturale, quella degli anni 2000-2019. Invita a utilizzare i fondi del Pnrr per sostenere riforme importanti e critica la mancanza di una chiara politica industriale nella bozza di legge di Bilancio. Infine, affronta la questione dei salari, evidenziando la perdita di competitività dell'Italia e criticando il blocco degli investimenti e l'incertezza totale. Parla delle lentezze nei settori del lavoro, della concorrenza, del fisco e della giustizia, chiedendo una maggiore celerità nelle riforme.