Bonus casa, ristrutturazione ed ecobonus: ecco i vantaggi con il Milleproroghe

Con l'approvazione del Milleproroghe viene riaperta la rottamazione fiscale per quei contribuenti che non sono riusciti a saldare le rate entro dicembre

di Redazione Economia
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Decreto Milleproroghe: bonus casa, ristrutturazione ed ecobonus, cambia tutto

Per aderire alla rottamazione-quater delle cartelle esattoriali ci sarà tempo fino al 15 marzo. Chi non ha versato le prime due rate potrà rimettersi in regola ed evitare di decadere dai vantaggi offerti dalla sanatoria dei vecchi debiti con il Fisco. È una delle principali novità del decreto Milleproroghe approvato alla Camera.

Un provvedimento all’interno del quale sono state inserite anche alcune novità sui bonus per la casa. Innanzitutto ci saranno due anni in più a disposizione dei contribuenti che decideranno di sfruttare congiuntamente bonus ristrutturazione o ecobonus insieme ai contributi regionali. Questa misura sarà sottoposta ad un importante limite: la cumulabilità tra bonus casa nazionale e regionale non dovrà superare il 100 per cento della somma agevolata o del contributo.

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Come scrive Il Messaggero, arriva anche una proroga ai mutui agevolati per gli under 36. Potranno usufruire degli sgravi fiscali anche coloro che hanno firmato il contratto preliminare entro il 31 dicembre 2023, a patto che il contratto definitivo di compravendita venga sottoscritto entro il 31 dicembre 2024. Viene inoltre prorogato l’obbligo per le banche di offrire ai giovani under 36 le condizioni economiche di maggior favore nell’erogazione del mutuo per l’acquisto della prima casa.

Come detto, poi, viene riaperta la rottamazione fiscale, per dare una nuova chance ai contribuenti che non sono riusciti a saldare in tempo, entro dicembre, le rate della sanatoria.  La modifica stabilisce che il contribuente non decade dalla definizione agevolata se “effettua l’integrale pagamento di tali rate entro il 15 marzo 2024”. Alla nuova scadenza, si precisa, si applica anche il termine di tolleranza di 5 giorni previsto dalla norma.

Del “pacchetto fiscale” fa parte anche un’altra norma, l’allargamento del ravvedimento operoso speciale anche ai redditi del 2022. La misura permette di chiudere le pendenze con il Fisco pagando sanzioni ridotte a un diciottesimo. Viene pertanto richiesto il versamento di quanto dovuto o in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2024, o attraverso quattro rate di pari importo (a partire da fine marzo) con scadenze al 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre 2024. In questo caso scatteranno interessi annui del 2 per cento.

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Con il via libera al provvedimento arriva anche il ripristino parziale dello sconto sull’Irpef pagata dagli agricoltori. Si tratta di una esenzione per i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro che si riduce al 50 per cento per quelli tra i 10.000 e i 15.000 euro. Secondo Coldiretti saranno 387mila le aziende agricole italiana che beneficeranno dell’esonero totale dell’Irpef, il 90 per cento di quelle soggette al pagamento dell’imposta sui redditi dominicali e agrari.

Prorogato per tutto il 2024 lo scudo erariale per gli amministratori pubblici che saranno sollevati da responsabilità contabili in caso di colpa grave. Mentre per i medici arriva la possibilità di lavorare fino ai 72 anni, andando oltre l’età pensionabile. Dopo il via libera della Camera, il testo dovrà essere licenziato dal Senato. Ma non ci saranno più modifiche. Il voto è blindato in virtù del fatto che il provvedimento dovrà essere convertito in legge entro il 28 febbraio.

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