Bonus mamme, 250 euro in più al mese. Come averlo e non sbagliare
Bonus mamme, la guida
Bonus mamme, al via le decontribuzioni. Ecco come ottenerle
Parte ufficialmente la decontribuzione per le lavoratrici madri o, più semplicemente, il “bonus mamme”, tra le novità più attese della legge di bilancio per il 2024. Ma scopriamo insieme come funziona e chi può ottenerlo.
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L’esonero in esame, essendo una misura di carattere generale applicata sulla quota dei contributi a carico della lavoratrice, non rientra tra gli aiuti di Stato, né tanto meno è soggetta all’autorizzazione della Commissione Europea.
Non essendo considerato un incentivo all’assunzione, l’applicazione non è soggetta al rispetto dei principi generali in materia di incentivi all’occupazione stabiliti dall’art. 31 D.Lgs. n. 150/2015 e non è neanche subordinato al possesso, ai sensi dell’articolo 1, comma 1175, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, del documento unico di regolarità contributiva (DURC).
Caratteristiche della lavoratrice
L’esonero è destinato alle lavoratrici che nel periodo dal 01/01/2024 al 31/12/2026 siano madri di tre o più figli di cui il più piccolo abbia un’età inferiore a 18 anni (17 anni e 364 giorni), con un rapporto di lavoro già instaurato o in corso di instaurazione, a tempo indeterminato.
In via sperimentale, solo per il 2024, la caratteristica soggettiva della madre prevede la presenza di due figli di cui il più piccolo abbia un’età inferiore a 10 anni (9 anni e 364 giorni), rimanendo, invece, invariata la sussistenza del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, o eventualmente in corso di istaurazione.
Il requisito si intende soddisfatto nel momento della nascita del terzo figlio (o successivo) per il periodo 2024 – 2026, mentre in via sperimentale per il solo 2024 al momento della nascita del secondo figlio. L’esonero è applicabile anche in situazione di figli in adozione o affidamento.
Caratteristiche del datore di lavoro
Il rapporto di lavoro oggetto di incentivo può essere stipulato con datori di lavoro:
• privati - anche non imprenditori;
• pubblici;
• esclusione dei rapporti di lavoro domestico.
Rapporti di lavoro agevolabili
La lavoratrice per ottenere l’applicazione dell’incentivo deve avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, sia già instaurato che in via di instaurazione.
Rientra tra i rapporti oggetto di agevolazione anche il contratto part-time, pur sempre a tempo indeterminato e il contratto di apprendistato, in virtù della sua equiparazione al contratto a tempo indeterminato con carattere formativo.
Inoltre, sono valevoli di esonero i rapporti instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro (L. 142/2001), ma anche i contratti stipulati a scopo di somministrazione. Per meglio comprendere l’applicazione dell’esonero in relazione al momento di decorrenza si riportano alcuni esempi utili:
Caratteristiche dell’esonero
Come ribadito anche dalla circolare Inps n. 27/2024, la misura a favore delle lavoratrici madri di cui all’art. 1, commi 180 – 182, si sostanzia in un esonero del 100% dei contributi IVS a carico delle lavoratrici nel limite annuo di 3.000,00 € (riparametrato a mese con valore massimo pari a 250,00 €) e senza decurtazione dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Viene prevista anche la compatibilità con altri rapporti, nel senso che l’esonero in trattazione deve intendersi riferito a ciascun rapporto di lavoro, e può quindi essere riconosciuto da più datori di lavoro, al ricorrerne delle condizioni, in ipotesi di contratti contemporanei tra loro.
Centrale è il tema della compatibilità con altri incentivi. In questo senso la circolare Inps n. 27/2024 prevede, in via generale, che l’esonero per le lavoratrici madri è compatibile con altri incentivi e agevolazioni laddove riconosciuti nei confronti dei datori di lavoro.
Adempimenti delle lavoratrici
Le lavoratrici che, in base ai requisiti previsti dalla norma, hanno diritto all’esonero debbono comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di fruire della misura in oggetto. È, in particolare, necessario comunicare i codici fiscali dei figli al fine di comprovare la sussistenza del diritto all’esonero (senza i quali l’Inps procede alla revoca del beneficio con eventuale restituzione di quanto già eventualmente fruito a tale titolo).
Ciò può essere fatto direttamente nei confronti del datore di lavoro, ovvero avvalendosi di un apposito applicativo che sarà a breve messo a disposizione dall’Inps, previa comunicazione mediante apposito messaggio.