Boom elettrico e termoidraulico: nasce l'asse tra il Gruppo Marigliano-banche

Azienda leader nella distribuzione elettrica ha accolto, pochi giorni fa, a Casoria un pool di 27 banche per dialogare sul futuro del comparto

Di Monica Camozzi
Economia

Gruppo Marigliano e banche insieme per il nuovo boom: elettrico e termoidraulico

Ci sono storie che smontano tutti gli archetipi. Ad esempio, quella di un imprenditore napoletano che si compra una solida azienda bergamasca e le sue 32 filiali e che il 18 maggio, a Casoria, ha accolto 27 banche per creare un asse di sviluppo in uno dei settori più promettenti del momento: il comparto elettrico, che lui presidia con il 15% di quota di mercato in Italia. L’imprenditore in questione è Giovanni Marigliano, partito da un rione di Napoli nel 1980 con un negozio di forniture elettriche dove la moglie Maria stava alla cassa e il figlio Domenico fra magazzino e banco.

Con lavoro, intuizione, amore per il territorio e capacità di valorizzare le risorse umane, Marigliano è arrivato a creare un gruppo da oltre un miliardo di fatturato. 2.500 collaboratori, 122 filiali, 12 divisioni specialistiche, leader italiano della distribuzione con il 15% di quota di mercato e da cinque anni player importante del settore termo idraulico, parcellizzato in centinaia di piccole realtà. E, pare, prossimo boom, come ha fatto notare Gennaro Salzano, Wealth manager di Deutsche Bank: “Tra 7 o 8 anni si assisterà sempre più ad una concentrazione del mercato nelle mani di una decina di aziende che fattureranno oltre 500 milioni. Gli istituti di credito nei prossimi anni potrebbero finanziare in modo consistente con operazioni di club deal per creare dei pool di banche con la finalità di grosse acquisizioni di aziende medio piccole, con operazioni di finanza straordinaria”.

Un balzo del +30%, complice la transizione ecologica

Il titolo del convegno organizzato dal gruppo Marigliano è emblematico: "Enlight the way together”. 27 istituti di credito non arrivano per caso, soprattutto dopo avere letto lo studio di SDA Bocconi, rappresentata dal professor Alberto Grando, che evidenzia come questo comparto sia più promettente di tanti altri.

Il supporto delle politiche pubbliche legate alla transizione energetica e ai processi di transizione digitale, la sostenibilità e la digitalizzazione sono alcuni dei fattori determinanti che hanno favorito la crescita del settore della distribuzione elettrica e termoidraulica.

Il settore elettrico nel 2022 ha registrato un balzo del 30% e i primi mesi del 2023 mettono a segno già un sell out del +16%. Ma se lo si osserva da lontano, per la precisione dal 2016, il comparto registra dati importanti: + 63% di tecnici specializzati, + 59% banconisti, + 30% venditori esterni.

La sfida dell’efficientamento idrico, da percorrere insieme alle banche

Secondo il professor Alberto Grando, ordinario di Economia della Bocconi, nei prossimi anni ci sarà anche una esigenza di efficientamento idrico, quindi un ulteriore beneficio per chi lavora nel settore idrotermosanitario.

“Vero che siamo in un contesto di incertezza, ma l’esplosione del costo dell’energia ha fatto dell’ efficientamento un elemento critico per imprese e consumatori e questo ha sostenuto il settore. Il PNNR che scaricherà i suoi effetti nei prossimi anni, porta un ulteriore vantaggio perché lavora sulla digitalizzazione del paese, sulla sostenibilità e sul rinnovamento”.

Giovanni Marigliano, che vede lungo da sempre, ha compreso da tempo che la valenza del termoidraulico supera l’elettrico con i suoi 15 miliardi di valore di mercato. Lui, spiega che con le banche “in oltre 40 anni di attività non ho mai smesso di dialogare”. E specifica che, nonostante l’investimento di ogni utile in azienda, adesso è il momento di puntare in alto.

“Non mi sono mai comprato ville a Portofino o in Costiera, ho reinvestito tutto in azienda e qualche anno fa ho intuito il potenziale del termoidraulico. Per realizzare questo progetto, adesso il gruppo bisogno di maggior sostegno e di fiducia delle banche”. 

Il modello Marigliano: acquisizioni progressive nel rispetto delle autonomie

Da Casoria a 13 regioni italiane: Giuseppe Marigliano ha fatto ogni passo con misura ma decisione, contando sui membri della sua famiglia. La sua vocazione imprenditoriale era già chiara a 5 anni, quando, ricevuta in regalo una bellissima bicicletta, la affittò a un tanto al giro ai ragazzi del quartiere.

Qualche anno dopo avrebbe creato la prima filiale, Elettrocampania, a cui seguivano Elettrolazio (con l’arrivo in azienda del terzogenito Luca), l’acquisizione della pugliese ACMEI e della Edif, in concomitanza con l’ingresso del nipote Giovanni. La bergamasca Barcella Elettroforniture, entrata nella compagine nel 2022, è stato il coronamento di un sogno. Ma il capitano guardava già da qualche anno al termoidraulico.

Per Giuseppe Nargi, direttore regionale Intesa San Paolo per la Campania Calabria e Sicilia, “Marigliano è un punto di riferimento importante per il mercato e un modello da imitare, con qualità imprenditoriali indiscutibili”.  Senza contare che, come specifica Alberto Grando, l’Italia sta performando meglio delle stime europee.

“Le previsioni fatte a livello internazionale immediatamente dopo il Covid sono sempre state peggiorative rispetto a quello che è accaduto nel nostro paese. La stima di crescita del’ Italia , pari all’1.2%, è superiore rispetto a quanto previsto a inizio anno. E non ci sono i presupposti per la paventata recessione tecnica”.

Il mondo della distribuzione elettrica, in particolare, è avvantaggiato. “In presenza di un aumento dei tassi può subire una contrazione in termine di consumo e investimenti, ma è più che bilanciata dagli investimenti del governo e dai fondi del PNNR” .

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