Borse, venedì nero per le Big Tech. Milano crolla e brucia 40 mld in 2 giorni

Male gli istituti di credito: lo spread sale a 145,9 punti. A pesare il rischio recessione sull'economia statunitense

di Redazione
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Borsa, venerdì nero tra timori di recessione e crollo tech, Milano -2,6% in chiusura

Il rischio recessione si abbatte di colpo sull’economia statunitense, mandando nel panico i mercati azionari su entrambe le sponde dell’Atlantico. La debolezza dei posti di lavoro e la disoccupazione Usa sopra le stime, infatti, danno spazio alla Fed per intervenire in maniera decisa sui tassi in autunno – per alcuni addirittura con tre tagli entro la fine dell’anno – riducendo di colpo le stime dei ricavi delle banche. Ma, soprattutto, la frenata degli Stati Uniti fa saltare lo scenario di “soft landing”, fin qui sempre ipotizzato dagli osservatori, mettendo gli investitori davanti alla (dura) realtà di un peggioramento del ciclo economico.

E c’è chi pensa già che la Federal Reserve sia in ritardo sulla politica monetaria, visto che solo pochi giorni fa ha lasciato inalterato il costo del denaro. Tutto questo si è tradotto in un vero e proprio “venerdì nero” per le Borse europee, bersagliate dalle vendite con passivi finali in alcuni casi sopra il 2%. Va KO soprattutto il settore tecnologico, dopo il tracollo (-27%) di Intel a Wall Street a causa dei conti deludenti.

A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib a fine seduta è il peggiore del Vecchio Continente, e cede il 2,55%, ai minimi da febbraio. La retromarcia del petrolio (Wti vicino a -4%) manda a fondo Saipem (-5,4%). Con un rosso del 5,8% St invece tocca i minimi dal novembre 2020. Pioggia di vendite poi sulle banche, da UniCredit (-5,1%) a Intesa Sanpaolo (-4,4%). Si salvano solo alcuni titoli difensivi, come Snam (+2,2%) e le utility.

Borsa: Piazza Affari in due giorni brucia 40 miliardi

Piazza Affari ha bruciato oggi 17,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa, dopo i 21,8 miliardi andati in fumo ieri. In due sedute il listino milanese, travolto dal sell-off globale scatenato dai timori di una frenata dell'economia globale e di quella americana in particolare, ha lasciato sul terreno quasi 40 miliardi di euro di capitalizzazione, con i rumor di una tassa sugli extraprofitti delle banche che non ha aiutato il "sentiment" già scosso degli investitori.

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Banche, faro della Consob sulle vendite in Borsa

La Consob accende un faro sulle vendite che hanno colpito le banche in Borsa. L'autorità di vigilanza, come sempre in presenza di forti oscillazioni, ha avviato accertamenti sull'operatività sui titoli, anche per quanto riguarda le vendite allo scoperto, per verificare la concentrazione degli scambi e la coerenza rispetto ai flussi informativi. È quanto apprende l'ANSA. Per quanto riguarda i corsi di Borsa, in ogni caso, non si segnalano scostamenti significativi tra l'andamento dei bancari europei tracciato dall'indice Stoxx (-4,5% ieri e -4,4% oggi l'indice Stoxx di settore) e quello del Ftse italiano (-4,7% ieri e -4,5% oggi).

Lo spread tra Btp e Bund chiude in rialzo a 145,9 punti

Lo spread fra Btp e Bund chiude in rialzo. Il differenziale tra i due titoli di Stato conclude la seduta a 145,9 punti. Stamane aveva aperto a 141 punti.

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