Borse giù, catastrofica reazione post-Europee. Ma a far paura non è la destra

In calo i listini di tutto il Vecchio Continente. L'intervista a Gabriel Debach, Italian Market Analyst di eToro

di Lorenzo Goj
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Borse in rosso dopo le elezioni europee, ma a far paura agli investitori non è l'avanzare dell'estrema destra

All'indomani delle elezioni europee, i mercati finanziari si trovano ad affrontare un'ondata di incertezza e volatilità. A dispetto delle attese, la sorpresa politica in Francia e Germania ha mandato in fibrillazione gli investitori, preoccupati dalle possibili implicazioni di un paesaggio politico europeo verso un profondo cambiamento.

Ma che cosa, nello specifico, ha trascinato verso il basso i listini? Per chiarire ogni dubbio, Affaritaliani.it ha interpellato Gabriel Debach, Italian Market Analyst di eToro, multinazionale di social trading e investimenti multi-asset.                                                                                         

Tutte le borse in calo, soprattutto Parigi e Francoforte, eppure lo scenario più probabile è un Ursula bis: come mai il calo?

Credo che i movimenti odierni non siano tanto il risultato dell'avanzamento della destra, quanto principalmente della "Waterloo" francese e della "Stalingrado" tedesca. Il recente crollo di Emmanuel Macron alle elezioni europee ha colto di sorpresa i mercati finanziari. Nessuno si aspettava un verdetto così drastico né un terremoto politico all'Eliseo, con il presidente che, a un mese dalle Olimpiadi, ha deciso di sciogliere le camere e indire nuove elezioni. Questa mossa, percepita come disperata dal mercato, ha avuto ripercussioni immediate.

L’indice francese sta riportando un calo di circa due punti percentuali, mentre i rendimenti del decennale francese sono aumentati ai massimi da inizio anno, così come il differenziale sul bund tedesco. I mercati finanziari, per loro natura apolitici, si adattano ai cambiamenti indipendentemente dalle agende politiche. La vera domanda è perché il mercato azionario e obbligazionario ha reagito in modo così catastrofico, quando eventi simili in Italia (come la vittoria di Giorgia Meloni) e negli Stati Uniti (come l’elezione di Trump) non hanno prodotto effetti altrettanto drammatici con vittorie delle destre.

Non è tanto la prospettiva di una vittoria di Le Pen a preoccupare i mercati, quanto l’imprevedibilità del cambiamento. Le vendite diffuse di oggi, che hanno interessato tutti i settori, non rappresentano una bocciatura alle nuove elezioni, ma piuttosto il bisogno del mercato europeo di riconsiderare fattori geopolitici finora sottovalutati. Le vendite odierne potrebbero trasformarsi in opportunità di acquisto domani, ma è fondamentale evitare conclusioni affrettate.

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L’ondata di estrema destra è arrivata ma non potrà governare da sola l’Europa: quali sono i temi economici che saranno sul piatto per formare la nuova commissione?

La politica è un gioco di compromessi e la destra ne è consapevole. I politici di "estrema destra" potrebbero finire per assomigliare molto di più all'italiana Giorgia Meloni se e quando saliranno al potere. La visione più ambientalistica europea, soprattutto in tema automobilistico, potrebbe essere allentata, qualora il nuovo governo preferisse puntare più a destra che a sinistra. Tuttavia, non mi aspetto grandi cambiamenti sui temi economici fondamentali.

Il Governo Meloni ha dimostrato la necessità di visioni europee condivise, come evidenziato dal piano Mattei, realizzato in collaborazione con la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Questo indica che, nonostante le differenze ideologiche, esiste una forte volontà di lavorare insieme per affrontare le sfide economiche dell'Europa.

La gestione del bilancio europeo e le politiche fiscali rimarranno temi caldi, con la necessità di trovare un equilibrio tra rigore finanziario e investimenti per stimolare la crescita.

Quali potrebbero essere le implicazioni a lungo termine di questi cali per l'economia europea?

Non parlerei ancora di cali, non fasciamoci la testa prima ancora di essere caduti. I partiti di destra della zona euro non sono stupidi. Si rendono conto che l’uscita dall’euro nello specifico non porta a una vittoria elettorale e si sono tutti allontanati dall’euroscetticismo in generale.

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Ci sono opportunità di investimento che emergono tipicamente in questo tipo di situazioni?

Quando i mercati sono in dubbio, prima vendono e poi si informano sulle complessità della politica locale.

È comune che le borse reagiscano in questo modo dopo elezioni significative?

In questo 2024 abbiamo già assistito a vendite post-elezioni, come si è visto in India e Messico. Il mercato non esprime un giudizio sul colore politico, quanto sull'incertezza che tali eventi generano. L'odierna reazione delle borse, ne è un'ulteriore prova. Le vendite iniziali spesso vengono seguite da ricoperture nei giorni successivi.

Questo comportamento è tipico dei mercati finanziari che, per loro natura, sono sensibili ai cambiamenti improvvisi e all'incertezza. Le elezioni significative introducono variabili nuove e incerte, spingendo gli investitori a reagire prontamente per gestire i rischi percepiti. Tuttavia, una volta che il panorama politico diventa più chiaro e prevedibile, il mercato tende a stabilizzarsi e a recuperare le perdite iniziali.