Bper-Sondrio: tutte le recenti manovre nel mondo bancario
Il risiko bancario che sta trasformando il settore finanziario italiano
ANDREA ORCEL
Tutte le mosse del risiko bancario
Con Bper su Banco Popolare di Sondrio, salgono a cinque le offerte in corso. Banco Bpm punta Anima, Unicredit su Banco Bpm, Mps mira a Mediobanca, e Banca Ifis su Illimity, mentre Unicredit gioca su due fronti con Commerzbank e Generali.
La scintilla è partita dall'istituto di credito di Orcel con l’acquisizione del 9% di Commerzbank per 1,5 miliardi (settembre 2024). A novembre Banco Bpm ha lanciato un’Opa su Anima, mentre Unicredit ha risposto con un’Ops su Banco Bpm. Il colpo di scena arriva il 2 febbraio: Unicredit rileva il 4,1% di Generali, portando la quota vicina al 5%. La banca nega mire strategiche, ma il rinnovo del CdA di Generali (maggio 2025) potrebbe cambiare gli equilibri.
Bper-Banca Popolare di Sondrio
Bper Banca ha lanciato un’Ops su Banca Popolare di Sondrio, puntando almeno al 50% del capitale, con una valorizzazione di 9,527 euro per azione e un controvalore totale di 4,32 miliardi. Il gruppo Unipol, già azionista di entrambe (Bper 24,6%, Sondrio 19,7%), potrebbe detenere circa il 20% della nuova entità. Tra gli altri soci di Bper figurano la Fondazione di Sardegna (10,2%) e JP Morgan (3%).
Banco Bpm-Anima
A novembre, Banco Bpm ha lanciato un’Opa totalitaria su Anima Holding, il principale asset manager indipendente in Italia, di cui già possiede il 22,8%. L’offerta valuta ogni azione 6,2 euro, per un totale di 1,6 miliardi. Tra i soci di Anima figurano anche Poste Italiane (11,95%), FSI (9,77%) e Gamma di Francesco Gaetano Caltagirone (3,5%).
A dicembre poi, l’Antitrust ha dato il via libera incondizionato all’operazione, spianando la strada all’acquisizione. Banco Bpm rafforza così la sua posizione nel risparmio gestito, in un risiko bancario sempre più intenso.
Banca Ifis-Illimity
Banca Ifis, guidata dal presidente e ad Ernesto Fürstenberg Fassio, ha annunciato a inizio 2025 un’Opas sul 100% delle azioni di Illimity, la banca fondata da Corrado Passera. L’offerta, del valore di 298 milioni di euro, prevede 3,55 euro per azione, con un premio del 5,8% rispetto alla chiusura di martedì.
L’operazione, definita “amichevole” ma non concordata, è soggetta all’approvazione delle autorità competenti. Se andrà in porto, porterà all’incorporazione e al delisting di Illimity. L’obiettivo di Banca Ifis è rafforzare la propria leadership nella finanza specializzata, ampliando il portafoglio crediti deteriorati di 10 miliardi, che si aggiungono agli attuali 23 miliardi.
Mps-Mediobanca
Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps), storicamente legata alla politica italiana e risollevata dal salvataggio di Stato da 8,1 miliardi nel 2017, ha di rencente lanciato un'Ops su Mediobanca, il colosso delle banche d'affari italiane. La mossa è ambiziosa: Mps, con una capitalizzazione inferiore ai 9 miliardi di euro, punta ad acquisire un istituto che ne vale 13. Per farlo, la banca senese prevede un aumento di capitale, con un rapporto di scambio di 2,3 azioni Mps per ogni titolo Mediobanca. L'offerta incorpora un premio del 5,03%, valutando l’istituto milanese 13,3 miliardi di euro.
Oltre all’operazione in sé, c’è un nodo strategico cruciale: Mediobanca controlla Generali, il gigante assicurativo italiano. Se l’Ops andasse in porto, Rocca Salimbeni avrebbe il controllo sia di Mediobanca che di Generali, con il sostegno di due azionisti chiave: Delfin (la holding di Luxottica) e Francesco Gaetano Caltagirone. Inoltre, il Ceo delle Generali, Philippe Donnet, è da tempo nel mirino per le sue strategie di espansione internazionale, compresa la recente joint venture con il gruppo francese Natixis-
UniCredit-Banco Bpm
Dopo il lancio dell’Opa su Anima, il 24 novembre UniCredit ha annunciato un’ops volontaria sull’intero capitale di Banco Bpm, per un controvalore complessivo di oltre 10 miliardi di euro. L’offerta valuta ogni azione Banco Bpm 6,657 euro, sulla base del prezzo di chiusura di UniCredit nell’ultima seduta (38,041 euro per azione).
L’operazione ha subito incontrato resistenze, prima da parte di Banco Bpm stessa, poi dalla politica preoccupata per le implicazioni strategiche. Ma a cambiare gli equilibri è stata Crédit Agricole, già primo azionista di Banco Bpm, che ha aumentato la sua partecipazione al 15,1% e ha richiesto l’autorizzazione per salire fino al 19,99%, rafforzando la presenza francese nel risiko bancario italiano e complicando i piani di UniCredit. Infine Unicredit ha notificato al governo l’offerta per l’acquisto di Banco Bpm, un passaggio chiave previsto dalla normativa sul golden power.