Bristol Meyer Squibb cambia strategia e lancia 16 nuovi farmaci sul mercato

Nel nuovo piano dell'azienda farmaceutica oncologia ed ematologia sono i settori chiave. Oltre allo sviluppo di farmaci, si concentrerà anche sulle acqusizioni

di Daniele Rosa
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Economia

Brystol Meyer Squibb, un momento di cambiamento e ripresa a 360 gradi

L'azienda americana, una tra le Big Pharma,  fondata nel 1887 e con sede a New York vive un momento di mutazione, immersa in un piano di trasformazione per diventare una delle grandi aziende farmaceutiche in crescita, un'azienda biofarmaceutica che sviluppi farmaci all'avanguardia accelerando l'innovazione.

Anche se dovrà affrontare ostacoli, come la regolamentazione dei prezzi dei farmaci negli Stati Uniti, un ambiente più competitivo e la perdita di brevetti nel corso di questo decennio (impatto sui ricavi) la direzione è decisa. In questo senso il nuovo CEO, Christopher Boerner, intende cambiare il portafoglio di prodotti da cima a fondo. “Non cerchiamo molecole che siano copie o molto simili ad altre. Stiamo andando in aree dove potrebbe esserci meno prevalenza, ma vogliamo essere i primi ad arrivare con nuovi meccanismi d’azione per quelle malattie dove ancora non esistono o sono poche le soluzioni terapeutiche”.

Brystol Meyers Squibb, il ruolo dell'Europa 

In questa strategia l’Europa (con in testa la Spagna) gioca un ruolo importante. In particolare proprio in Spagna vi è il maggior numero di studi clinici al di fuori degli Stati Uniti (112 studi clinici ). Eppure l’unico centro di ricerca e sviluppo di molecole in fase iniziale al di fuori del Nord America, è a Siviglia. Questo Centro di ricerca traslazionale applica l'informatica avanzata, l'intelligenza artificiale, per scovare biomarcatori, bersagli terapeutici e nuove molecole. 

La nuova strategia ha due gambe, da una parte lo sviluppo di nuovi farmaci, dall’altra l’acquisto di nuove aziende per compensare i deficit causati da farmaci come Revlimid. Tra queste acquisizioni vale la pena ricordare Mirati Therapeutics, (oncologia e immunoterapia), RayzeBio (oncologia nucleare) e Karuna (malattie neurodegenerative). Investimenti importanti nell’ordine di  24 miliardi di dollari resi possibili da guadagni solidi. I  numeri raggiunti sono significativi: 45.000 milioni di dollari nel 2023, leggermente inferiori a quelli del 2022 a causa del calo di vendite del farmaco antitumorale Revlimid, ma con una crescita del 7% se si considerano i nuovi prodotti.

E sempre afferente alla nuova strategia, che punta ad oncologia ed ematologia, sono previste collaborazioni con altre aziende farmaceutiche come ad esempio quello con Pfizer per la trombosi, o quello con SystImmune. E non mancano i nuovi prodotti in rampa di lancio (16). Tra questi Opdualag contro il cancro ai polmoni, Sotyktu, la prima terapia orale quotidiana contro la psoriasi e Abecma, una terapia con cellule CAR-T contro il mieloma. Tutto in rosa il futuro  per BMS? Forse sì, anche se gli analisti di Morgan Stanley sembrano essere più cauti  in quanto credono che i nuovi farmaci non compenseranno le minori vendite di farmaci “old” a causa della concorrenza dei generici. In ogni caso solo il tempo saprà confermare la giustezza della nuova direzione del gigante del Pharma.