Btp Più da record, il titolo spopola tra famiglie e piccoli risparmiatori. Ecco i segreti del suo successo
E a conclusione dell’ultima giornata di collocamento è giunta anche una buona notizia per i sottoscrittori...
BTP Italia
Btp Più da record, la raccolta del nuovo titolo sfiora i 15 miliardi
Al termine del collocamento del primo Btp Più – un nuovo strumento obbligazionario dello Stato italiano con cedola progressiva, durata di otto anni e possibilità di rimborso alla pari dopo il quarto anno – è possibile tracciare un primo bilancio delle sottoscrizioni, anche grazie ai dati relativi all’ultima giornata utile per l’acquisto.
Nella mattinata di venerdì 21 febbraio, infatti, il Btp Più ha registrato sottoscrizioni per 1,096 miliardi di euro e 39.759 contratti, portando così il totale raccolto nei quattro giorni dell’offerta – riservata principalmente ai piccoli investitori – a superare i 14,9 miliardi di euro.
Ritocco verso l’alto dei tassi
A conclusione dell’ultima giornata di collocamento è giunta anche una buona notizia per i sottoscrittori: il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha rivisto al rialzo i tassi cedolari definitivi, sulla base dell’andamento dei mercati, rispetto a quanto annunciato il 14 febbraio scorso. Le nuove aliquote passano dunque al 2,85% per i primi quattro anni (anziché il 2,80%) e al 3,70% per gli ultimi quattro anni di vita del titolo (anziché il 3,60%).
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La cedola a crescita graduale
Questo prodotto innovativo dello Stato italiano prevede, oltre alla cedola variabile (versata trimestralmente) e inizialmente fissata al 2,85% per i primi quattro anni e al 3,7% per i restanti quattro, anche una tutela del capitale in caso di vendita anticipata sul mercato secondario al termine del quarto anno. Tale meccanismo, previsto in una specifica finestra temporale, evita all’investitore possibili perdite connesse a un eventuale rialzo dei rendimenti sul mercato al momento dello smobilizzo.
Una raccolta da record
Il Btp Più, messo in vendita a partire da lunedì 17 febbraio, ha progressivamente totalizzato un importo superiore ai 13 miliardi di euro già alle ore 12 di giovedì 20 febbraio. Come spesso accade per questo tipo di emissioni, la domanda è risultata più sostenuta nei primi giorni: 5,6 miliardi di euro sottoscritti al primo giorno (lunedì 17), 3,7 miliardi il martedì, 2,8 miliardi il mercoledì e circa 1 miliardo nella mattinata di giovedì.
Con oltre 13 miliardi complessivi (ancora prima delle ultime ore di collocamento), il nuovo titolo ha già superato il totale di 11,2 miliardi raggiunto dal Btp Valore a cedola crescente emesso a maggio 2024, che a suo tempo aveva ottenuto un notevole successo tra i risparmiatori.
Btp Più, le ragioni del successo: protezione del capitale
Dal primo giorno di quotazione sul MOT (il mercato telematico per obbligazioni e titoli di Stato), il Btp Più potrà essere scambiato liberamente a prezzi di mercato. Grazie alla cedola che aumenta con il passare degli anni, questo titolo è meno esposto alle oscillazioni degli interessi rispetto a un BTP tradizionale con la stessa durata: in caso di disinvestimento prima della scadenza, offre quindi una maggiore salvaguardia del capitale.
Opzione di rimborso e tasso step up
Il Btp Più è pensato per rispondere alle esigenze di famiglie e piccoli risparmiatori, prevedendo la possibilità di rimborsare il capitale anticipatamente. Chi acquista il titolo in fase di collocamento e lo mantiene fino all’appuntamento con il rimborso anticipato (alla fine del quarto anno) ha infatti la facoltà di riottenere integralmente la somma investita, o la parte desiderata, senza subire penalizzazioni in conto capitale.
Caratteristiche tradizionali e vantaggi fiscali
Le emissioni di debito pubblico italiano, come di consueto, presentano alcuni punti di forza: non sono applicate commissioni all’atto di sottoscrizione, il taglio minimo è di 1.000 euro (o multipli) per ciascun ordine, e l’offerta è interamente dedicata al pubblico retail, assicurando pertanto che tutta la domanda venga accolta.
Inoltre, grazie all’ampia distribuzione tramite banche, uffici postali e piattaforme online, l’accessibilità è capillare. A ciò si aggiunge il regime fiscale agevolato, con una tassazione al 12,5% (inferiore rispetto all’aliquota del 26% prevista su altri rendimenti come quelli dei depositi bancari).