Btp valore tiepido e crollo Bff Bank: i guai che l'Italia non può più ignorare

La quarta emissione di Btp Valore non è andata bene come la precedente. Intanto è emerso il caso BFF Bank, che non deve essere sottovalutato

di Redazione Economia
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Btp valore tiepido e crollo Bff Bank: i guai che l'Italia non può più ignorare

Poco più di 11 miliardi. La quarta edizione del Btp Valore ha chiuso così la sua ultima giornata di collocamento. L’emissione precedente, le cui condizioni erano nettamente meno allettanti di quelle appena offerte, incassò 14,2 miliardi. Negli ultimi due mesi, il Mef ha ottenuto 30 miliardi dalle famiglie italiane attraverso titoli di Stato dedicati alla clientela retail. Più o meno indicizzati all’inflazione.

Secondo quanto riporta Spy e Finanza, adesso si apre l’incognita. Ora occorrerà capire soprattutto cosa intende fare la Bce. E quale aria (reale) stia tirando nel Paese che conta e decide, soprattutto. In compenso, Bankitalia ha fatto chiaramente capire che il clima non è dei migliori.

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La Banca d’Italia ha deciso di bloccare il dividendo di BFF Bank, una banca quotata e specializzata nella gestione dei crediti nei confronti della Pubblica amministrazione (Stato, Enti locali, Sistema sanitario nazionale). A seguito dei riscontri emersi nel corso di un’ispezione e che ha sollevato rilievi sulla ponderazione di quei crediti verso la Pa. Ispezione che è avvenuta lo scorso gennaio. E dopo la quale, BFF Bank ha tranquillamente erogato il dividendo. Addirittura, a metà marzo gli analisti di una primaria banca nazionale assegnavano un buy al titolo di BFF Bank, alzando il target price. Giovedì, di colpo, la doccia fredda. E il crollo in Borsa. Ieri mattina, addirittura -32% in asta di volatilità. Poi sospensione per eccesso di ribasso.

Cosa c’entra tutto questo con il Btp Valore? Direttamente, nulla. Ma tutto gravita attorno ai conti dello Stato e alla loro tenuta. Non pare normale però che la mannaia di palazzo Koch si sia abbattuta proprio ora – dopo quattro mesi dall’ispezione – sulla banca specialista nella gestione dei crediti verso la Pa? Proprio ora che il ministro Giorgetti ha definito l’effetto del Superbonus sui conti pubblici un Vajont, tanto da imporre uno spalma-crediti nell’arco di 10 anni che ha visto immediatamente contraria l’Abi, l’associazione bancaria? La stessa organizzazione che l’altro giorno ha visto dimissionario il suo Direttore generale. E il subbuglio bancario non è solo italiano. Basta vedere l’affaire BBVA-Sabadell in Spagna, ora divenuta Opa ostile.