Caffè patrimonio Unesco, il coordinatore: "Spinta produttiva per l'Italia"

Mauro Agnoletti: "Una candidatura in grado di dare forte risalto al paese come polo mondiale di qualità e cultura del cibo"

Economia
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La candidatura del caffè espresso rappresenta "un esempio di ritrovata unità e grande spinta alla produzione alimentare di qualità per l'Italia" 

 "In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo". Con queste parole il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, ha approvato nelle scorse ore, in via ufficiale, la candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell'Umanità dell'Unesco

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“Una candidatura in grado di dare forte risalto all’Italia come come polo mondiale in termini di produzione alimentare di qualità e di cultura del cibo: non produciamo caffè eppure siamo riusciti a imporre questa nostra elaborazione della materia prima a tutto il mondo”, ha dichiarato Mauro Agnoletti, professore universitario e coordinatore della candidatura, a margine della presentazione del dossier
 
“Dopo più di un anno di riunioni e mediazioni, ha proseguito Agnoletti, il dossier, che sarà ora presentato alla commissione nazionale Unesco, rappresenta anche un bell’esempio di ritrovata unità dellle diverse identità del nostro paese intorno un dei tanti elementi  forti della sua culturale  alimentare”.

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“ll rito del caffè, con l'insieme dei fattori sociali, storici e culturali che lo caratterizzano, ha aggiunto il coordinatore della candidatura, riguarda tutta la popolazione italiana. Coinvolge una molteplicità di comunità e realtà locali accomunate dalla condivisione dell'arte della preparazione e delle modalità di consumo di questa bevanda che ha il potere di veicolare valori sociali, identitari ed emozionali che rappresentano il nostro paese nel mondo", ha sottolineato Agnoletti. 

"La tradizione del caffe unifica città come Venezia dove nasce il Caffè Florian, primo luogo dedicato alla degustazione di questa bevanda, con Napoli, dove il caffè è particolarmente radicato nella tradizione tanto da avere assunto una sua ‘specificità culturale’, ma è presente con declinazioni diverse in tutto il nostro paese”, ha precisato il coordinatore. 

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“E’ stato un lungo lavoro per cercare di unificare due documenti che rappresentano culture e tradizioni diverse del caffè e  valorizzare in un solo testo l’origine storica del caffè che si colloca nel Nord Est dell’Italia in particolare a Trieste, luogo di arrivo dei primi sacchi di caffè dopo l’assedio di Vienna da parte dei turchi, e Venezia, con Napoli dove esiste forse la più forte comunità emblematica del caffè, che l’ha trasformato in un rito simbolo della cultura popolare campana a cui spesso si associa il caffè al momento di degustare la bevanda anche nel resto d’Italia”. “Il rito del caffè espresso, ha concluso Agnoletti, è ormai diffuso in tutti i continenti, rappresentando uno dei  simboli  della cultura italiana”.