Cairo Communication, ricavi in calo. Ma gli utili volano a 10,8 mln (+30%)
Nei primi nove mesi del 2023, la società quotata a Piazza Affari archivia un boom degli utili, nonostante un calo dei ricavi
Cairo Communication, boom degli utili (+30,1%)
Il Gruppo Cairo archivia i primi nove mesi del 2023 con un utile netto pari a 10,8 milioni di euro, in crescita rispetto agli 8,3 milioni dello stesso periodo 2022. Il gruppo ha conseguito ricavi consolidati lordi pari a 828,2 milioni di euro, rispetto agli 842,1 milioni del 2022 e margini in crescita con Ebitda pari a 93,9 milioni, rispetto agli 81,5 milioni del 2022 ed Ebit pari a 33,9 milioni rispetto ai 25,3 milioni del 2022. Riguardo il terzo trimestre, il gruppo ha generato flussi di cassa positivi migliorando la posizione finanziaria netta di 23,7 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2023.
L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 settembre 2023 risulta pari a circa 23,3 milioni, rispetto a un indebitamento netto di 15,2 milioni a fine 2022. La variazione rispetto a fine 2022 è principalmente determinata dagli esborsi per la distribuzione dei dividendi per circa 31,2 milioni e per gli investimenti tecnici per circa 28,7 milioni, compensati dall’apporto positivo della gestione tipica, che risente degli attuali tempi di incasso dei crediti di imposta previsti a favore del settore editoriale (al 30 settembre 2023 circa 28 milioni di euro il credito residuo relativo anche agli anni 2021 e 2022) e della dinamica del circolante.
Nel terzo trimestre il gruppo ha generato flussi di cassa positivi migliorando l’indebitamento finanziario netto di 23,7 milioni rispetto al 30 giugno 2023 (47 milioni). A fine settembre l’indebitamento finanziario netto di Rcs è pari a 45,2 milioni, rispetto ai 31,6 milioni di fine 2022. L’indebitamento finanziario netto complessivo, che comprende anche le passività finanziarie relative a contratti di locazione iscritti in bilancio ex IFRS 16 (principalmente locazioni di immobili) pari a 150,5 milioni di euro, ammonta a 173,7 milioni (177,6 milioni al 31 dicembre 2022).
"I primi nove mesi del 2023, spiega il gruppo nella nota di accompagnamento ai conti, si sono caratterizzati per il perdurare del conflitto in Ucraina, con le sue conseguenze anche in termini di impatti sull’economia e gli scambi, che stanno determinando una situazione di generale significativa incertezza e un rallentamento della crescita economica attesa nei mercati di riferimento. Il gruppo non presenta una esposizione diretta e/o attività commerciali nei confronti dei mercati colpiti dal conflitto e/o di soggetti sanzionati".
Tale contesto ha "accentuato nel 2022 la dinamica crescente dei costi di diversi fattori di produzione già in corso dal 2021, con riflessi sui costi di produzione del Gruppo, in particolare per la carta. Peraltro, nel corso del 2023 i costi di energia e gas, dopo la forte volatilità e gli incrementi registrati nel 2022, sono progressivamente tornati a valori sostanzialmente in linea con quelli di fine estate 2021 ed anche il costo della carta è in riduzione rispetto ai valori del 2022 con effetti che impatteranno positivamente il conto economico a partire principalmente dal quarto trimestre 2023, in considerazione anche dei tempi di rotazione delle scorte esistenti".