Calenda: "Stellantis vuole portare la produzione in Marocco, ho le prove"
Calenda critica inoltre le garanzie pubbliche accordate a Fca durante il governo Conte 2, che consentivano pagamenti di dividendi in Olanda e la vendita a Psa
Calenda: "Stellantis vuole portare la produzione in Marocco, ho le prove"
Il tema della deindustrializzazione rappresenta una delle questioni più gravi in Italia. È possibile che non si stia discutendo abbastanza della responsabilità di alcune grandi aziende nel compromettere la nostra competitività? Il Senatore Carlo Calenda condivide la sua opinione sulla situazione attuale dell'industria italiana e pone un'attenzione particolare su Stellantis, definendo la sua storia "allucinante" sia per l'entità degli eventi che per il silenzio della sinistra e del sindacato. E lo fa in un'intervista al Messaggero.
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Calenda critica la gestione post-Sergio Marchionne da parte di John Elkann, evidenziando la vendita di attività come Magneti Marelli a una società giapponese durante il governo Conte. Calenda lamenta la mancanza di intervento da parte del governo nel bloccare la vendita attraverso il golden power e accusa Elkann di fare affari a spese dell'Italia. Il leader di Azione sostiene che la politica sia troppo succube degli interessi degli Agnelli, evidenziando la mancanza di responsabilità del capitalismo che usa l'Italia a proprio piacimento. Calenda critica inoltre le garanzie pubbliche accordate a Fca durante il governo Conte 2, che consentivano pagamenti di dividendi in Olanda e la vendita a Peugeot.
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Calenda sottolinea la perdita di produzione in Italia da parte di Stellantis e accusa il gruppo di favorire le fabbriche francesi rispetto a quelle italiane. Egli denuncia la situazione delle fabbriche italiane, sottolineando il caso di Mirafiori e la vendita della fabbrica di Grugliasco. Secondo Calenda, la ex Fiat non ha più nulla di italiano e sostiene di possedere prove di lettere inviate da Stellantis ai fornitori italiani che esaltano le opportunità di investimento in Marocco, dove il gruppo è già presente in modo massiccio. Il ministro Urso vuole aprire le porte a un'altra industria automobilistica per contrastare la fuga di Stellantis dall'Italia. Calenda auspica che il governo incontri Tavares per affrontare la situazione e critica la mancanza di consapevolezza dell'opinione pubblica sulla gravità della situazione.
Infine, il Senatore Calenda esprime preoccupazione per il silenzio della sinistra e della Cgil sulla fuga di Stellantis, accusando Repubblica di coprire la situazione a sinistra. Egli critica la trasformazione di Landini, che attaccava Marchionne, in un segretario generale della Cgil che sembra evitare di nominare Elkann. Calenda suggerisce che la nostra debolezza rispetto a Francia e Germania possa derivare dal fatto che gli imprenditori italiani preferiscono vendere e diventare finanzieri quando raggiungono una certa dimensione d'impresa. Conclude sottolineando che le imprese francesi spesso acquistano la manifattura italiana, mentre le imprese italiane non riescono a difendere i propri interessi.