Campagne diffamatorie e cause legali, è guerra totale tra Renzo Rosso e Masi

Il conflitto tra il patron di Diesel e l'azienda agricola si inasprisce sempre di più a colpi di nuove azioni legali

Renzo Rosso
Economia

Renzo Rosso e Masi, è guerra totale: pronte nuove azioni legali

Prosegue il conflitto mediante documenti ufficiali presso Masi Agricola, l'azienda vinicola della Valpolicella quotata sulla borsa Euronext Growth Milan (precedentemente Aim) di Piazza Affari, tra la famiglia veronese Boscaini, detentrice del 73,5% di Masi, e Renzo Rosso, imprenditore di moda noto per il marchio Diesel, che possiede il 10% dell'azienda vinicola.

Recentemente, l'imprenditore vicentino, che investe tramite Red Circle Investments e Brave Wine, ha annunciato nuove azioni legali contro il gruppo guidato da Raffaele Boscaini, con il quale è già in corso di svolgimento tre cause giudiziarie. Questo è riportato da Mf.

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Due cause sono state avviate a Venezia, dove Rosso sta cercando di annullare le decisioni del consiglio riguardanti il bilancio 2022 (contestato dal patron di Diesel per presunti difetti) e dove Masi, lo scorso anno, ha rimosso gli amministratori e il sindaco, nominati dalla lista di Red Circle Investment. La terza causa è stata avviata presso il Tribunale di Verona per danni alla reputazione, richiesti sempre da Rosso.

Venerdì 16 i Boscaini hanno convocato un'assemblea per modificare lo statuto dell'azienda. La ragione? Trasformare Masi in una società a beneficio della collettività e adottare un sistema di governance monocratico. Inoltre, stanno rafforzando la struttura governativa istituendo una commissione di esperti in diritto civile e commerciale specificamente per affrontare le controversie con Mr. Diesel, contro il quale valutare ulteriori azioni legali.

Si parla anche di una presunta "campagna diffamatoria attraverso azioni legali e dichiarazioni infondate". Tuttavia, Rosso ha respinto tutte le accuse, spiegando di aver semplicemente esercitato i suoi diritti di azionista che Masi ha invece violato ripetutamente.

A differenza della famiglia Boscaini, che ha utilizzato comunicati in modo ingiustificato e inappropriato per diffondere messaggi non veritieri su una presunta campagna diffamatoria, l'imprenditore del settore moda ha sottolineato che la giusta sede per discutere di questi temi è quella giudiziaria e non attraverso nuovi "processi mediatici completamente fuori luogo".

Infine, Rosso ha evidenziato l'obiettivo di Masi di far passare una revisione dello statuto che danneggia i diritti degli azionisti di minoranza e offre loro un indennizzo per il recesso irragionevole e inadeguato (4,48 euro, un euro in meno rispetto alla chiusura di ieri) come se fosse una risposta a un presunto comportamento illegittimo dell'azionista Red Circle Investment.

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