Canale di Suez, il blocco delle navi può costare all'Italia fino a 83 mld
A rischio il 40% del nostro interscambio marittimo. Solo nel porto di Trieste sono previste due o tre settimane di stop e i prezzi aumentano
Canale di Suez, la guerra con gli Houthi sta mettendo in ginocchio il commercio. L'Italia è tra le più colpite
Il nuovo fronte di guerra che si è aperto sul Mar Rosso, dove i miliziano filo-iraniani Houthi stanno attaccando le navi mercantili dirette nel canale di Suez provocando la reazione degli Stati Uniti che hanno istituito una task force (che comprende anche l'Italia), per contrattaccare. Naturalmente questa situazione sta provocando enormi disagi relativi all'import ed export e tra gli Stati più colpiti c'è proprio l'Italia. Attraverso Suez, infatti, - si legge su La Verità - transitano quasi 83 miliardi di euro di import ed export del nostro Paese, pari a circa il 40% del totale dell'interscambio via mare dell'Italia. Bloccare il Mar Rosso di fatto significa bloccare Suez perché quella è una rotta strategica per i cargo che trasportano le merci.
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L'alternativa - prosegue La Verità - è far percorrere alle navi un percorso più lungo e anche più costoso, si dovrebbe infatti passare dal Capo di Buona Speranza circumnavigando l'Africa con una deviazione di 3mila miglia nautiche, pari a due settimane di viaggio in più. Un grosso problema anche per i porti italiani. "Per quanto riguarda Trieste - spiega Zeno D'Agostino, presidente del porto di Trieste - avremo almeno due, tre settimane di stop. Dal 27 dicembre a metà gennaio non avremo navi, perché stanno circumnavigando l'Africa. Se la situazione perdura, mi chiedo, una nave che fa tutto quel giro poi che interesse ha ad entrare nel Mediterraneo orientale o l'Adriatico? Il West Mes si salva ma l'East Med andrà servito in transhipping".